Io Sono Elbe |11| La Singolarità
Data: 23/06/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... controllo. Un bagno freddo sembrò essere l'unica soluzione sensata. L'unica praticabile in quelle condizioni. La corrente, man mano che si allontanava dalla riva, sembrò aumentare. Tuttavia, lei non poteva accorgersene, talmente era impegnata a trattenere il respiro per evitare l'iperventilazione. Se fosse stata più lucida, avrebbe saputo distinguere nettamente una delle caratteristiche che differenziano l'acqua di fiume da quella di mare. L'acqua dolce è molto più difficile da gestire. Figurarsi poi se accompagnata da una corrente. Si voltò per inquadrare nuovamente la riva. Non credeva di essersi allontanata così rapidamente. Era lontanissima, ai suoi occhi. Immediatamente, cercò di dare due bracciate che risultarono completamente inefficaci. Si rese conto di non avere più il contatto sotto i piedi. L'orrore nei suoi occhi. La realtà fu chiara dentro di sé. Stava morendo. E non a causa della crisi di panico. Bevve due sorsi d'acqua. Era fredda. Non riusciva a tenere la bocca fuori, in superficie. Chiuse dunque gli occhi, affannata, e andò giù. Poi, il riflesso la obbligò a inspirare. Buio. ------- “Habt Ihr eine erschreckt Frau gesehen?” [Avete visto una donna agitata?] “Was?” “Wie?” [Cosa? Come?] I passanti sembravano essere tutti ignari. Rispondevano con un senso di vaghezza e incomprensione. Cercai di stabilire in che direzione fosse andata. Un bambino dichiarò di avere visto una donna correre verso la direzione segnata dal suo ditino puntato diritto di fronte a sé. Il ...
... padre che lo teneva per la mano sembrava abbastanza imbarazzato ma non volle contraddirlo. Presi per buona quella testimonianza e mi misi a correre. Quanta strada avrebbe potuto fare, quella donna? Dove si sarebbe potuta rifugiare? La mia mente vorticava in modo esagerato. Mi voltavo a destra e a sinistra, in cerca di qualche indizio. Poi, ipotizzai che la cosa più probabile fosse andare alla ricerca di un punto più isolato, considerato l'effetto di tutta quella gente. L'unica zona che mi venne in mente fu al largo della spiaggia, oltre la fila dei chioschi attrezzati. Sperando di avere ragione, mi affrettai. Avevo una brutta sensazione indosso. ------- Alice aprì gli occhi. Si ritrovò nel suo ufficio, distesa sul divanetto utilizzato dai suoi pazienti. Il velluto che lo ricopriva era morbido e caldo. Il soffitto aveva quelle colorazioni soffuse, tendenti al giallino tanto rassicuranti e rilassanti. Si alzò lentamente. Cercò di ricordare che giorno fosse, che orario fosse. Da quanto tempo dormiva? Cosa aveva fatto, prima di addormentarsi? Avvertì un leggero calore lentamente scemare attraverso le cosce. Le sue dita erano ancora moderatamente appiccicose. Ricordava quella sensazione. Ricordava cosa avesse fatto, prima di addormentarsi. Annusò i polpastrelli. Un odore pungente. Una sorta di piacere opaco, filtrato. Cercò di ricordarsi i dettagli del sogno che aveva fatto. Non seppe distinguere né i protagonisti,né le loro azioni. Il campanello squillò. Era il prossimo paziente. ...