29. LA SEGRETARIA
Data: 20/07/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: tigrotta
... Edward, ora!�� Questo non è possibile, siamo andati oltre, se ne vada, sennò non riuscirò a fermarmi! Vada!�� No, non mi cacci via, la prego��� Non implori, Liv, non servirebbe a farmi cambiare idea. Ora, vada!�Quanto gelo avevo avvertito nelle sue parole, non una nota di comprensione, non un accenno di ripensamento. Il suo sguardo era duro. Mio malgrado ero stata costretta a radunare le mie cose e a lasciare quell�ufficio e la speranza di riavere quello che mi era sfuggito.Andandomene con le lacrime agli occhi, non avevo potuto fare a meno di notare che l�insegna in fondo al vialetto era tornata ad illuminarsi. Ero scappata a casa e mi ero rifugiata nella mia stanza. Come avrei fatto a liberarmi di quel senso di profonda frustrazione? Non avevo più lui a punirmi, a percuotermi, ad eccitarmi. Lui mi aveva esclusa in un attimo dalla sua vita. Avevo preso una spazzola con gli aghi rigidi ed avevo provato a colpirmi le natiche nude con quella, ma non era stata la stessa cosa, e dopo tre colpi, piena di rabbia, l�avevo scagliata contro la parete.Per un mese ero andata tutti i giorni davanti al suo ufficio per provare ad incontrarlo, ma non ero mai riuscita a scorgerlo. Aveva assunto una nuova segretaria e con un senso di gelosia e di nausea mi ero chiesta se serbasse per lei lo stesso trattamento che aveva riservato a me.Intanto avevo continuato ad uscire con William, il mio ex compagno di liceo, avevo continuato a fingere ed avevo conosciuto la sua famiglia. Ricordo la prima ...
... volta che ci ho fatto sesso, quella che era stata la mia prima volta. Ricordo la sua emozione e la sua cautela nel penetrarmi, ricordo la mia totale insensibilità e la mia assenza di desiderio, ricordo che avrei voluto forti sculacciate sul sedere per eccitarmi e ricordo che non ho fatto altro che pensare al mio avvocato.� Ti ho fatto male, Liv?�Mi aveva chiesto amorevolmente William, alla fine del rapporto.� No, no, non preoccuparti��Era venuto dopo poche spinte, rantolando, mentre mi penetrava sdraiato sopra di me; mi era venuto dentro ed io non avevo sentito nulla, né scosse, né scariche di adrenalina.Due sere dopo avevo l�anello al dito e dopo un mese avevo un appuntamento per andare a provare l�abito da sposa. Mi ero recata in sartoria un venerdì pomeriggio, scortata da mia madre, mia sorella e mio padre. Una volta lì, mentre mi stavo apaticamente guardando allo specchio con indosso l�abito da sposa, mi ero resa conto che quella non sarebbe potuta essere la mia vita. Per la prima volta ero consapevole di star facendo la cosa giusta, quando mi ero messa a correre a perdifiato senza guardare in faccia nessuno, per raggiungere il suo ufficio. Avevo spalancato la porta e mi ero precipitata ansimando e piangendo nel suo studio.Lui era stato sorpreso di vedermi.� Che cosa ti prende Liv? Hai bisogno di me?�� Sì, Edward, ho bisogno di te, ti amo, ho bisogno di fare l�amore con te!�Il mio tono era stato disperato e concitato. Lui mi aveva squadrata e dopo una manciata di secondi mi ...