Ho tanta voglia
Data: 21/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Bollentispiriti
... scende nel ventre gonfio di piacere. Porta con se gli umori, i sudori, gli odori, i sapori dei due corpi inebriati; si confondono, miscelandosi nel gioco più antico del mondo. I seni gonfi, simili a quelli di giovane femmina, inturgiditi dall’afflusso violento del richiamo sessuale, drizzano ardite cuspidi, offerte in sacrificio alla blasfemia irriverente che succhia e sbava in rivoli della bocca affamata. La pelle, insultata dal maschio rampante, pena a compattarsi sotto lo sfregamento che l’arrossa nei punti di maggiore usura ma non cede, irretita, estasiata dall’irruente rincorsa. Cavaliere e giumenta, amazzone e puledro. C’è chi monta e chi giace, senza soluzione. Ciascuno conduce a suo modo. Ma, ecco, il busto si torce, freme la mano, allargando e distendendo i glutei, divaricando l’ingresso all’ospite desiderato; s’inarca la schiena, l’addome, convesso, pende, partecipe nella tremebonda attesa del vile colpo, alle spalle vibrato. Che centri il concupiscente bersaglio in spasmodica voglia! L’attacco è portata, alla fine si salda; sono un insieme con l’ospite che non chiede permesso, spavaldo! Attimi, secondi, secoli. Il tempo si ferma, mentre il moto continua. La mente traballa, s’accende. La fiamma ha facile esca nella trepida carne che crepita, si contorce, divampa. Arde il cuore che, potente, batte in sequenza, seguendo le regole del gioco. Il midollo è secreto, alimentando le gonadi. Stuprata, sudata, latrice di amore pene e di pene, si riempie la tana al lubrico ...
... serpe che viscido avanza, vigoroso, con moto ondulato. Gonfia il collo l’anaconda nel profondo dello sfintere. Finché, stretti i polsi, in un ultimo ansito scalpita il seme a lungo racchiuso nei dolenti pendenti. La piena stracolma rompe gli argini e trabocca. Esonda! E dilaga e riempie il profondo fosso che umido gronda, colmo, stilla. Le membra si calmano ora, disciolte, spossate; ansima il respiro. Ma, come subdola donna, sono ormai gravido nel deretano. Incollato al quarto di manzo squassato, a mia volta con rapida mossa lo giro e lo prendo. Nel vigoroso amplesso gli insinuo nel retto il cannello potente e rivelo il randello svelando il mio essere concupiscente. Ganimede l’ha preso e lo porta in cielo con sé. Completo è il godere; concupito è l’Adone che perplesso, sofferto, stravolto, stringe i denti e sopporta l’onta che redento lo vede nel ricambiare l’animalesco piacere al suo pari sesso. Ultimata la cena d’animale bisessuale, anch’egli stremato s’affloscia e stordito rimane riverso sotto il peso del mio corpo. Ormai ha perso. Entrambi sfiniti ma uniti, il capo reclino, gli occhi persi, nell'angolo stretti sul letto disfatto da Amore e Diletto, ansiamo: le menti sgombrate da ogni desiderio, gli otri svuotati, rattrappiti i membri non più tesi, saziata la sete dal colloso liquido arcano profuso e riverso, nei corpi diffuso, perduti ci beamo del nostro riflesso. Davanti allo specchio Davanti allo specchio mi guardo. Non il volto, certo. Non ha senso su quel corpo. Mi ...