Brasa scoerta
Data: 22/07/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Honeymark
... si lasciò andare. La masturbai un po’ così, senza entrare con le dita perché non era l’intenzione di quel momento, come se fosse una spugna. Dimostrò di gradire perché distanziò i talloni. Mi domandai se a quel punto avrebbe voluto essere penetrata, ma non era nei patti quindi passai solo alla fase concordata. Allontanai la mano dalla figa, le accarezzai il gluteo sinistro sfilandomi da lei. Tenni comunque la mano destra sulla pelle della schiena perché non si deve mai perdere il contatto del tutto.
Alzai la mano e le diedi una solenne sculacciata.
Sciaaack!
Sorpresa, sollevò la testa indietro e si girò un attimo verso di me come per chiedermi cosa avevo fatto. Ma poi ricordò che era quello che doveva aspettarsi e si rimise giù attendendo le sculacciate successive.
Sciaaack!
Sobbalzò nuovamente, ma stavolta si lasciò andare liberamente con le gambe, senza preoccuparsi di proteggere le intimità. Era come se a quel punto fosse mia. Anche se non lo facevo spesso, avevo una certa esperienza a sculacciare.
Una volta una massaggiatrice, cui avevo chiesto di farmi un massaggio erotico, mi aveva colto alla sprovvista e mi aveva scaricato una raffica di sberloni sul culo. Lì per lì rimasi incredulo, ma poi mi prese in mano i coglioni e mi rasserenò. Quindi mi diede un’altra raffica, seguita da una maggiore attenzione ai genitali. Dopo alcune volte così, sempre maggiori, mi mise le mani sul culo e mi masturbò letteralmente il cazzo spingendomi così avanti e indietro. ...
... Ero venuto come un adolescente.
Avevo imparato ad alternare le sculacciate con le carezze al sesso e feci la stessa cosa con Lorenza. Sembrava impazzita, sia quando la sculacciavo che quando la masturbavo. Si era lasciata andare, attendendo l’orgasmo così, passivamente, anche lei come un’adolescente.
La feci venire tenendole in mano la figa, col medio che si strofinava sul clitoride. La tenevo come se volesse schizzare in cielo. Sbatteva con il bacino come se avesse avuto una molla che la stava azionando. Doveva essere un bel po’ di tempo che non le capitava di venire, come si dice, per… mano di un uomo.
Solo dopo qualche lungo minuto si placò. Allora prima allentai la presa e poi tornai ad accarezzarle il culo e le intimità, in modo che tornasse alla normalità per gradi.
Dal sorriso che aveva tenendo gli occhi chiusi, dava l’impressione che le sarebbe piaciuto dormire così, sulla mie gambe e tra le mie mani. Ma poi, con fatica riuscì a tirarsi su e si mise a cavalcioni. Io le misi le mani al culo come per tenerla e mi gustai le dita che le toccavano il buco culo.
- Vuoi che ti faccia venire? – Mi sussurrò, infilandomi la lingua in un orecchio.
- Non preoccuparti, – le dissi. – Può andar bene anche così. Mi è piaciuto molto.
- A me è sembrato di impazzire. – Aggiunse. – Credo di capire perché 200 donne hanno un bel ricordo di te…
- Adesso però, che sei ancora calda, ti voglio vedere nuda e studiare punto per punto il tuo corpo.
- D’accordo, – disse. ...