redemption - my own mind pt.1
Data: 01/08/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: redemption
... splendida divinità scoppiò in una fragorosa risata, con punte di diabolica soddisfazione che rendevano la sua voce imperiosa e schiacciante. << Non ho mai visto una coso così piccolo! >> strillò, indicando la zip dei miei pantaloni, << Nemmeno i neonati ce l'hanno così minuscolo! >>Fu la mia deflagrazione tantrica; Monica, la meravigliosa principessa delle amazzoni, sapeva.Sapeva quanto fossi patetico e microscopico sotto la cintura, e nella luce diabolica dei suoi occhi vidi il desiderio di assecondare quella che era la mia stramba fantasia.Quello fu l'inizio della caduta: Monica divenne perfida, altezzosa e violenta, esattamente come avevo progettato inizialmente. Supportata da Elisa prima e da Veronica poi, assunse un ruolo di primo piano nella mia vita, assecondata in ogni suo capriccio dallo schiavetto che aveva di fronte.Lei ordinava, io eseguivo.Un giorno, durante la ricreazione, ci ritrovammo in gruppo nello spazio esterno del bar della scuola. Monica era affamata e dopo aver schioccato le dita, mi voltai di scatto verso di lei, senza una reale motivazione.Lei si accese una sigaretta, soffiandomi il fumo in faccia. << Ho fame... >> disse.Io mi frugai le tasche, ma ero senza un soldo. << Ehm... non ho moneta. >>Monica si passò la lingua sul labbro, << Non è un problema mio. Ti pare? >><< S...sì. Hai ragione. >> risposi, abbassando il capo. Lei allungò un piede verso di me, seduto ad un metro circa di distanza. << Se mi prendi da mangiare, ti lascio baciare le mie ...
... scarpe. >>Veronica ed Elisa non trattennero una risata, aggiungendo ulteriore umiliazione. Divenni cianotico, colto totalmente alla sprovvista; non era la situazione in sé a gettarmi nell'imbarazzo, ma la prospettiva di poter baciare i deliziosi piedini della mia Dea. Lei dondolò la scarpa di fronte alla mia bocca dischiusa, lasciandomi in completa ipnosi.Non ricordo chi tra Veronica ed Elisa aprì bocca, distogliendo il mio sguardo, ma ricordo perfettamente l'evidente erezione nei miei pantaloni. Monica la notò immediatamente, poggiandovi la punta del piede.<< Cosa fai? >> mi chiese, << Non mi sembra di averti dato il permesso di avere il cazzetto duro. >>Poi, come nulla fosse, iniziò a premere con ferocia il tallone sui miei genitali, costringendomi ad afferrarle il piede, in preda al dolore.Lei non gradì, e in tutta risposta mi diede un calcio nello stomaco, togliendomi il respiro.<< Non ti azzardare a toccarmi, schifoso! >> sputò irritata, << E ora vai a comprarmi qualcosa. >>Questo era il genere di trattamento alla quale ero sottoposto quasi giornalmente. Lo so, una persona “normale”, o con un minimo d'amor proprio non si sarebbe mai ridotta in quello stato patetico; ma in un certo senso, più venivo mortificato dalla mia carnefice e più ero desideroso di esserne schiavo.Il mio cervello non riusciva a dissociare la mera fantasia sessuale dalla spiacevole interpretazione masochista, ed in un certo qual modo vi dirò che tentava ogni stratagemma, pur di condurre la più semplice ...