Schiavo di una dea Pt.1
Data: 15/11/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: 5F416E7562695F, Fonte: EroticiRacconti
... l’unico punto per me raggiungibile. Mentre ero perso nella visione del titanico piedone, vidi il raggio elettrico, che ormai avevo imparato a riconoscere essere del ridimensionatore, raggiungermi: superai il tacco, la caviglia, salii lungo il polpaccio e, superando il ginocchio, lungo l’enorme coscia, fermandomi poco sotto dell’orlo della minigonna. Erika si abbassò sulle ginocchia, mi sollevo leggermente da terra afferrandomi per il collo della maglia e mi disse: “Microbo, ora sei grande come un bambino di 2 anni…non pensare di potermi sfuggire solo perché ora sei alto una sessantina di centimetri, sono comunque decine di volte più forte di te…comportati come il lattante di 2 anni che sei! Ci siamo capiti?!” “Si, mia padrona” “I bambini di 2 anni non parlano così!” disse mentre mi dava un potente pizzico con le due ditone sul mio braccino...lacrimavo per il dolore fortissimo… “Bravo piccolino, mettiti a piangere quando ti fai la bua” aggiunse sorridendo. Si alzò e fece scendere dall’alto una mano, che io afferrai (o meglio ne afferrai un dito, date le minuscole dimensioni della mia manina). Cominciammo a camminare così, come madre e figlio. Seppure non fossi mai stato così alto nell’arco dei giorni precedenti, ero fortemente spaventato dalla mia condizione: quando ero alto un centimetro c’era la presenza di una sola gigantessa, Erika, a farmi capire il mio stato di inferiorità e nullità al suo cospetto; in quel momento, invece, chiunque vedessi, dalla bambina di 6 anni, ...
... alla ragazzina di 12, alla signora di mezz’età: ero circondato da enormi gigantesse, di nessuna delle quali superavo la coscia. Non mi ero mai sentito così debole ed indifeso. Ad un certo punto vidi camminare nel verso contrario al nostro 2 ragazze, una mora abbastanza grossa, ed una bionda più piccolina e longilinea. Man mano che si avvicinavano, diventavano sempre più imponenti…notavo che erano anche carine, o, meglio lo sarebbero state normalmente: dal mio punto di vista erano delle supermodelle! Quando furono vicine a noi, sia Erika che le due tipe si fermarono. “Ciao Erika!” dissero prima la ragazza bionda e poi la ragazza mora. Quest’ultima era mastodontica: superava Erika in altezza nonostante i tacchi ed era di corporatura “piazzata” per essere eleganti, con una sesta di seno che sembrava stesse lì lì per rompere la maglia attillata che indossava. “Ciao Paola, ciao Anna, come va?”, rispose Erika. “Tutto bene” rispose Anna, la gigantessa mora. Vidi poi lo sguardo dall’alto delle due ragazze puntato verso di me, e, per reazione istintiva, mi nascosi dietro la gamba di Erika. “E chi è quel piccolino timidino laggiù?” chiese Anna, abbassandosi al mio livello. “E’ il mio cuginetto!” disse la mia padrona. “Non sapevo che Marta avesse un fratellino”. “Ehm, no, infatti…è il figlio della cugina di mia madre” “Ah, capito…posso?” aggiunse, allungando le braccia verso di me. “Certo!” rispose Erika. Con estrema facilità, Anna mi strappò dalla gamba della mia padrona e mi prese in ...