Schiavo di una dea Pt.1
Data: 15/11/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: 5F416E7562695F, Fonte: EroticiRacconti
... le gambe, lanciarmi dall’uno all’altro piede, calpestarmi a piede nudo o sotto la ciabatta, e così via. La sera, invece, era dedicata ai giochini, o più in generale, ai massaggi, che eseguivo mentre la mia padrona guardava la tv. Il mio piano di avvicinarmi ad Erika stava funzionando, perché la gigantessa mi dava sempre più libertà quando non c’era, consentendomi addirittura di vagare liberamente per la sua stanza (ma con la porta chiusa a chiave da fuori). Inoltre ero diventato anche un buon confidente…spesso la sera, dopo aver effettuato il solito lavoro da schiavetto ai suoi piedi, mi prendeva e mi metteva sulla spalla o tra i suoi seni per parlare con me. Tra l’atro Erika mi aveva procurato un microfono, una cuffia bluetooth che si applica all’orecchio, che si collegava wireless alle casse dello stereo nella stanza, in modo da sentirmi parlare anche quando ero alto un cm schiacciato sotto il suo piedone o quando, come detto, la sera mi poggiava sulle morbidissime tette, cuscini dalla grandezza sconfinata per una persona alta 4 cm. * * * “Ciao piccoletto!” disse la gigantessa mentre mi dava una sorta di pacca con l’indice destro sulla testa. Giusy, però, non era abituata ad aver a che fare con microbi delle mie dimensioni, e la pacca che mi diede mi fece cadere immediatamente all’indietro sul palmo della sua mano. “Uh ma sei debolissimo!” “Giusy sii delicata! Non vorrai mica schiacciarmi il mio microbetto?! Anche se ti sembra una persona, devi ragionare con lui come se ...
... fosse un insetto: sei migliaia di volte più grande e più forte di lui, per lui sei un enorme continente, una gigantessa irraggiungibile, una dea che può decidere in ogni momento sulla vita con un semplice gesto” “Hai ragione Eri! È talmente piccolo e fragile che ho l’impressione che potrei annientarlo anche solo soffiandogli addosso!” “Scusami insettino” aggiunse mentre col polpastrello dell’indice mi aiutava a rialzarmi. “Non ti devi mai scusare con il tuo schiavetto, scema! Ne hai di strada da fare per diventare una vera dea…” “Uffa, ma io è la prima volta che mi trovo davanti ad un essere così insignificante rispetto a me, dammi il tempo di imparare! Dimmi insettino, come ti chiami?” “Michele, mia dea” disse una voce pronunciata dallo stereo. “Ma è una voce registrata o cosa?” chiese Giusy. “Ma no! Ha un microfono collegato alle casse, altrimenti come credi che potremmo sentire la sua voce proveniente dai quei polmoni da pulce che si ritrova” rispose Erika. “Effettivamente…dimmi la verità, piccino: quanta paura ti fa essere così insignificante ed indifeso davanti a una gigantessa come me? Cioè potresti finire schiacciato sotto ciascuna delle mie dita, o sotto il mio piedone, per non parlare delle mie gigantesche tettone…ognuna delle due deve essere grande come una montagna per te” disse mentre mi avvicinava al titanico seno sinistro. “Nessuna paura, mia padrona. Semplicemente perché finire schiacciato sotto una parte del suo corpo sconfinato e divino sarebbe il più grande ...