1. Schiavo di una dea Pt.1


    Data: 15/11/2019, Categorie: Feticismo Autore: 5F416E7562695F, Fonte: EroticiRacconti

    ... onore che la vita potrebbe offrirmi” risposi io. Giusy rimase sorpresa dalla mia risposta e, dopo avermi guardato con una faccia perplessa, si rivolse alla mia padrona: “Eri, certo che lo hai addestrato bene il tuo schiavetto, eh?” “Giù, ma avevi dubbi? All’inizio è stato un po’ difficile, ma poi i miei piedoni hanno avuto la meglio!” disse Erika alzando sopra di me il titanico piede destro. “E ci credo! Solo quelli sono 50 volte più grandi di lui!” “Te l’ho detto che è come un insetto…anzi lo stai trattando troppo bene, mettilo subito nel suo habitat naturale, sul pavimento ai tuoi piedi!” Giusy mi poggiò tra le sue scarpe di ginnastica, inutile dire quanto fossero enormi rispetto a me, la suola mi arrivava alla spalla. “E ora?” si interrogò Giusy. “Levati le scarpe, no?” rispose prontamente Erika. “No dai, ce le ho da stamattina, col caldo che fa i piedi saranno sporchissimi, per non parlare della puzza!”. “Meglio!” fece Erika “a che ti serve uno schiavetto leccapiedi se hai piedi puliti e profumati?”. Giusy fece una faccia perplessa “Vabbè, se lo dici tu…poi però non ti lamentare”. Si slacciò i nodi e si sfilò le scarpe di ginnastica, ciascuna grande come una nave. Non credo di essere molto distante dalla realtà se dicessi di aver visto del fumo bianco uscire da quelle “navi”. La gigantessa si sfilò poi i calzini bianchi e li mise all’interno delle scarpe, e, infine, posò i piedoni nudi a terra, provocando uno schianto che, come al solito, mi fece cadere a gambe ...
    ... all’aria. In breve tempo arrivò un tanfo talmente insopportabile che cominciai a tossire…e in alto la situazione non doveva essere tanto diversa, perché Erika fece “Oddio, Giù!” mentre si tappava il naso. “Te l’avevo detto!” rispose seccata Giusy “Ma se questa puzza è insopportabile per noi, immagina per lui! È così vicino ai miei piedi, non so se il suo nasino microscopico riuscirà a resistere”. “Giù non ti dimenticare che è un insetto, e gli insetti sono a tratti dagli odori, non è vero pidocchio?”. Le parole di Erika celavano un comando abbastanza chiaro su cosa fare. Incurante dell’odore mi lanciai verso il piede sinistro di Giusy, pregando di non morire asfissiato. Per la prima volta feci attenzione alle fattezze delle estremità della gigantessa: i piedi erano lunghi ed affusolati, le unghie curatissime…insomma Giusy era perfetta anche lì. Arrivato alle dita l’odore era davvero potentissimo, sembrava che mi penetrasse dentro fino alle ossa. Ma mi feci coraggio pensando che quelle erano comunque le estremità della ragazza più bella che avessi mai visto e mi lanciai verso l’alluce, che mi arrivava più o meno al ginocchio e diedi una prima leccata. Immediatamente mi dimenticai del terribile tanfo che respiravo quando il sapore acre del sudore caldissimo mi riempì la bocca. In più sentivo sulla lingua grumi di sporcizia e piccoli pezzi di cotone, staccatisi probabilmente dal calzino, che fui costretto ad ingoiare (Erika mi osservava, non sarebbe stato saggio mettersi a sputare). ...
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