1. Schiavo di una dea Pt.1


    Data: 15/11/2019, Categorie: Feticismo Autore: 5F416E7562695F, Fonte: EroticiRacconti

    ... meraviglioso, mi sento come una vera…” “DEA!” disse Erika “Lo so bene cosa si prova, però adesso alza il piede sennò il microbo soffoca. Sai gli insetti sono molto fragili”. Effettivamente, dopo essere stato per 30 secondi sotto la soffice e immensa piante del piede di Giusy, il respiro cominciava a mancarmi. La gigantessa finalmente sollevò il piede, consentendo ai miei poveri polmoni di espandersi. Guardai verso l’alto, incontrai il volto angelico di Giusy e vidi nel suo volto quasi una rabbia che precedentemente non c’era: “Schiavo! Nullità che non sei altro! Pulisci per bene il piedone della tua dea e, mi raccomando, non lasciare neanche una goccia di sudore o di sporco, ingoialo tutto, oppure di te non resterà che una poltiglia informe sotto il mio tallone”. Mentre finiva la frase, sbattè con violenza il piede a terra davanti a me, facendomi volare, per lo spostamento d’aria, diversi metri lontano. “Hahaha, che essere insignificante! Il mio piedone è talmente potente rispetto a te, che può farti saltare in aria senza nemmeno toccarti!”. Mi prodigai a rendere quel piede più pulito possibile, finché la gigantessa non fu soddisfatta…me lo fece capire semplicemente tirandomi un calcio che mi spedì direttamente ai piedi di Erika, la quale non perse l’occasione di calpestarmi sotto il suo piedone. “Microbo, mi sa proprio che hai trovato un’altra dea, non sei contento?” mi disse mentre con la titanica pianta schiacciava il mio minuscolo corpicino. * * * "Prima gli ospiti!” ...
    ... esclamò Erika e, contemporaneamente, diede una spinta in avanti col piede sotto il quale ero schiacciato lasciando la presa delle dita e facendomi volare sul dorso del piede sinistro di Giusy, la quale a sua volta mi fece rotolare sulle sue dita. Erika si inginocchiò sul pavimento (provocando uno schianto fragoroso a terra) e mi piantò la boccetta dello smalto davanti, con il tappo già svitato. “Fa’ un bel lavoro, schiavetto!”. Io, però, ero abbastanza perplesso di riuscire nell’impresa di pitturare le unghie delle due quindicenni, almeno in quelle dimensioni…la boccetta da sola era più alta di me, e, infatti, quando provai a sollevare il tappo-pennello, persi l’equilibrio e finii a terra, con il tappo che mi cadde addosso. Sentii dall’alto due fragorosi boati che corrispondevano alle risate delle due gigantesse. Vidi il piedone di Giusy avvicinarsi e prendere tra due dita il pennello “Schiavetto, ti voglio dare una mano, anzi, un piede”. Senza il peso del tappo-pennello riuscii ad alzarmi, ma quando il piedone della gigantessa me lo riconsegnò non riuscii a resistere, e caddi di nuovo travolto da esso. “Schiavo, ma ti rendi conto quanto sei infimo rispetto a me? Io riesco a prendere il pennello tra le dita del mio piede e tu non riesci a reggerlo neanche con tutti i muscoli del tuo corpo! Sei proprio una nullità!” sottolineò Giusy. “Vabbè, ho capito” disse Erika, alzandosi. Prese la sua borsetta e cacciò il rimodulatore molecolare. Settò la grandezza sui 10 cm e lo puntò contro ...