1. Il ricatto 6


    Data: 27/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69

    ... trattenersi, fermarsi in tempo e bloccare l’altro. Francesco, semplicemente perché in quel momento non gli pareva possibile poter ricominciare né ora né mai. Corrado infine se ne stava con il cazzo duro, ma inutilizzabile, per il momento, a chiedersi in quanto tempo Francesco sarebbe stato un’altra volta in tiro e se ne avesse avuto ancora la voglia. Tutte le altre volte in cui l’avevano fatto si rivestivano velocemente per andare a giocare a pallone, quindi non aveva la minima idea di quali fossero i tempi di recupero di quello là. Certo, se ripartiva come lui o come Michele non ci sarebbero stati problemi.
    
    “Adesso se vuoi possiamo aspettare che ti torni duro” disse speranzoso “A Michele non si ammoscia nemmeno, vedi?”
    
    Era vero il ragazzino ce l’aveva tutto bagnato di sborra, sua e dell’altro, ma ancora duro, come se non avesse appena eiaculato.
    
    “Ma io non so…” disse Francesco, mentre se lo accarezzava, guardandolo, anche cercando di farsi coraggio.
    
    “Ti faccio vedere una cosa… vieni, Michele…” e andò a sedersi ai piedi del letto. Il piccolo prontamente saltò giù e andò a sistemarsi sulle sue ginocchia, perché aveva capito quello che lo aspettava.
    
    Quando si fu aggiustato, lanciò a Corrado un’occhiata riconoscente: non se l’era dimenticato che a lui le sculacciate piacevano e glielo facevano restare duro finché era possibile.
    
    “Guarda… adesso lo punisco, vedi com’è ubbidiente?”
    
    E cominciò a sculacciarlo con calma, schiaffetti e colpi un po’ più pesanti ...
    ... che schioccavano e facevano sussultare Michele, il cui culo divenne presto di un bel rosso vivo, coprendo anche le strisce delle cinghiate.
    
    “Prova tu… dai…” e dicendolo gli passò il controllo del ragazzino.
    
    Michele si spostò sulle ginocchia di Francesco e fu attento d’andare a posargli l’uccello al centro del grembo, dove giaceva il pisello ancora semi-eretto dell’altro. Prima che cominciasse la sculacciata, a Corrado fu chiaro che le strusciate di Michele avrebbero sortito un effetto miracoloso.
    
    Francesco infatti fu subito coinvolto, cominciò a colpirlo forte e Michele sussultò.
    
    “Ti ho fatto male?”
    
    “Si!”
    
    “Che cazzo di padrone sei? Io non gli chiedo mai se gli faccio male! Gliele do e basta, anche perché la maggior parte delle volte le merita. È vero, schiavo?”
    
    “Si, signore!”
    
    Sentendosi autorizzato, Francesco cominciò a suonarle a Michele, con una mano e con l’altra, mentre il ragazzino, continuava a strofinare il proprio uccello contro l’altro ormai duro. Ma Michele cercava anche di parare i colpi che gli arrivavano da quelle mani che parevano di ferro per come erano dure. Presto, nonostante l’eccitazione fu in lacrime. Francesco si bloccò spaventato, mentre Corrado annotava mentalmente quante sculacciate aveva dato al povero ragazzino.
    
    “Ehi… sta piangendo…”
    
    “Non ti preoccupare. Se le è meritate. Lo sai che ha fatto ieri? Aveva ordine di non toccarsi, ma si è fatto non una ma due seghe. Per questo lo stiamo sculacciando, per punirlo.”
    
    “Non è ...
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