1. Ho tradito il mio ragazzo con un avversario (parte iii)


    Data: 04/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90

    ... fare. Perché lo feci? La situazione mi stava eccitando? Lo avevo incontrato per convincerlo a smettere di scoparsi la mia migliore amica, e ora mi stava levando le mutande.
    
    Sentii il filo tra le cosce opporre resistenza ed essere l’ultimo pezzo di stoffa a coprire la mia nudità. Poi pian piano si abbassò anche quello e scese alle caviglie.
    
    Credo che rimase stupito a vedere l’inizio delle mie labbra totalmente glabro. Mi depilavo costantemente lì sotto, ed ero liscia come un neonato – Sei una meraviglia! – esclamò mentre lo sentii affondare il viso tra le natiche e annusarmi.
    
    Sentii la sua lingua strusciarsi contro le mie labbra. Inarcai la schiena e alzai il culo per facilitargli l’operazione, da dietro non doveva essere facile. Non so perché lo feci, ma una scossa mi prese e cominciai a perdere umori come se avessero aperto un rubinetto.
    
    Marco afferrò le mie natiche e le divaricò, la sua lingua cominciò a salire e arrivò al mio ano. Prese a leccarlo con la voglia di un cane che lecca un osso. Non riuscii a fermarlo, cercando di trattenerlo dai capelli con una mano. Sentii la sua lingua penetrarmi il culo. Doveva essere lunga, perché mi sembrava stesse entrando un dito. Quel ragazzo aveva davvero tutto parecchio lungo.
    
    - Smettila – gli dissi debolmente – nessuno mi ha mai leccata li – ed era vero, nessuno dei miei ex, né il mio ragazzo avevano mai provato a farlo. La cosa fu strana all’inizio, ma poi cominciò a piacermi. Mi veniva quasi da ridere, era una ...
    ... sensazione strana, nuova.
    
    - Perché sei stata con dei coglioni! Ecco perché – disse, mentre cercava di spingere la faccia ancora di più tra le mie natiche. La forza era talmente tanta, che non riuscii a stare ferma e feci qualche passo in avanti, lui mi seguii non staccandosi, mentre io andavo ad appoggiarmi con il petto all’armadio davanti a me.
    
    Quello che mi scorreva lungo le cosce era la sua saliva o i miei umori? Decisi che fossero entrambe le cose. Quel ragazzo aveva uno strano effetto su di me. Era davvero solo tutto rapportabile alle sue dimensioni?
    
    Ero in estasi. Poi tutto finì. Lui si alzò, mi prese per i fianchi e mi fece girare. Sentii il suo cazzo bollente tra i nostri corpi. Lui mi sollevò come se pesassi meno di un kilo e mi portò sulla scrivania. Mi appoggiò li sopra facendomi sedere, poi afferrò le mie gambe e le divaricò.
    
    - Che fai? – chiesi impaurita.
    
    - Come che faccio? Lo vuoi o no? – chiese mentre posizionava il proprio uccello sul mio clitoride. Fece scorrere l’asta su e giù grattando il mio fiorellino con le sue vene che pompavano sangue. Si sputò su una mano e la passò tra le mie labbra vaginali. Che volgare che era. Nonostante ciò però glielo lasciai fare e fissai il suo grosso cazzo che si preparava a bussare alla mia porta.
    
    - E’ la volta buona che capisci cosa passa per la testa della tua amica – mi disse, prima di cominciare ad affondare dentro di me.
    
    Io non risposi, ma mi appoggiai sui gomiti per non scivolare. Sapevo di essere ...
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