1. Montecalvario blues: "Gennaro Cusani alias giacomoleopardi"


    Data: 23/02/2020, Categorie: Masturbazione Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... smanettata se non si fosse già fatta ora di rientrare in classe. Staccò dei fogli di carta igienica, recuperò la biro dal taschino della camicia, si risedette e scrisse la traduzione, avendo l’accortezza di parafrasare un paio di punti e di sostituire qua e là qualche parola con un suo sinonimo. In calce pose sia il numero di cellulare sia l’indirizzo e-mail, e uscì dal bagno. Si lavò le mani, ripose la preziosa carta dietro al ficus Benjamin e fece ritorno in classe. Fino alla consegna – avvenuta appena consentito dal regolamento, con largo anticipo rispetto a tutti i maturandi del Sannazaro – non fece altro che pensare a Gaia, a un metro dietro la sua schiena, con le cosce appena dischiuse e senza le mutandine. Cercò di controllarsi, di pensare ad altro, ma il cazzo gli lievitava fra le gambe, costringendolo ad assumere innaturali e impacciate posizioni per camuffare quell’imbarazzante rigonfiamento. Una volta a casa, nella sua mansarda diede ripetutamente sfogo alla turpe voglia che gli inquinava i processi sinaptici, masturbandosi con foia animale ma con metodo, dedicando una raspa ad ogni accoppiamento con Gaia realisticamente montato seguendo il filo coerente di una trama, senza ...
    ... sovrapposizioni di immagini che interrompessero astrusamente il tessuto narrativo del suo personalissimo film. Aveva perso il conto delle eiaculazioni – ma, volendo, avrebbe potuto averne un’idea approssimativa considerando i quattro pacchetti di kleenex adoperati – per cui non è possibile risalire al numero dell’episodio della serie Le avventure erotiche di Gaia l’Amazzone – precisamente nel momento in cui la giovane donna, schiacciata contro un muro, veniva impalata dal cazzo di Gennaro, tenendogli le gambe ben allacciate alle reni e rantolando una spirale ininterrotta di ah-ah-aaah – allorché la proiezione fu interrotta da un prolungato e reiterato vibrare dello smartphone. Gennaro sbirciò sul display, schiacciò sulla icona di WhatsApp e poi sulla chat di un numero non memorizzato in rubrica. Apparvero cinque foto di Gaia. Nessun messaggio scritto, ma solo la sequenza del suo corpo nudo in pose da protocollo hard. Le studiò a fondo, con piglio investigativo, e si consumò di seghe per i giorni a venire. Quello con Gaia, dunque, era stato il rapporto più intimo che Gennaro Cusani avesse avuto con una donna fin quando non poggiò il piede sul predellino e la porta scorrevole gli chiuse Napoli dietro le spalle. 
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