1. Il conto di k alla fine tornò


    Data: 25/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Holling, Fonte: Annunci69

    ... dentro.
    
    «Aspetta» dissi. E portai una mano dietro di me, tra la mia schiena e la pancia di Nick, fino ad afferrargli il cazzo. Lo misi dritto, puntandomelo.
    
    «È qui. Lo senti?»
    
    «Sento quanta voglia hai. Quanto la mia»
    
    «Che cosa provi?».
    
    «Sento che lì in mezzo sei bollente» disse Nick.
    
    Inarcai leggermente il bacino all’indietro, poi tolsi la
    
    mano. Mi trascinai un cuscino del divano sotto la pancia, per offrirmi meglio. «Allora spingi, – mormorai – spingi forte. Adesso!».
    
    Nick affondò. Sentii nettamente che grazie alla crema la punta del cazzo mi apriva senza fatica, senza resistenza. Con decisione si faceva strada, riempiendomi. Sta entrando!, pensai. La testa mi si confondeva e mi sembrava di andare a fuoco. Allora è così, allora è questo che si prova. Con una breve sorpresa, mi resi conto di non sentire dolore. Forse per la crema. Forse per il desiderio che mi stava dilatando. Pensai al suo capezzolo, che mi aveva fatto succhiare e mordere, e al piacere che aveva ricavato. Forse anche il buco è così, sente piacere.
    
    Nick cominciò a muoversi, e io cercai di mettermi all’unisono per favorire la penetrazione. Non mi basta, ne voglio di più, pensavo.
    
    «Aspetta» dissi, e cercai di liberarmi.
    
    Ma Nick mi schiacciava, non voleva che mi muovessi: «Non ho finito, abbiamo detto che oggi stai sotto di me finché voglio».
    
    «Voglio solo mettermi meglio, in modo che entri più dentro. Tu lo sai come si fa». E ripresi a muoversi per sottrarmi alla ...
    ... pressione.
    
    Nick, intuendo quello che volevo fare, mi liberò in parte del suo peso, permettendomi di girarmi. Mi tenni il cuscino sotto il corpo, sotto le chiappe. Stavo sempre
    
    sotto, Nick sempre sopra, ma ora eravamo pancia contro pancia. Aprii le gambe, sistemandomi Nick in mezzo. Il cuscino mi spingeva il pube in alto.
    
    «Vedrai che così ti faccio entrare meglio» dissi. Spinsi le gambe in alto, misi le mani nell’incavo posteriore delle ginocchia, e mi tirai le cosce verso il petto. «Adesso tirati un po’ su – invitai – fammi mettere le gambe sulle tue spalle». Tutto come Erwin faceva sotto di me, e come Nick stesso mi aveva raccontato di aver fatto.
    
    Nick sistemò le spalle in modo che spingessero l’incavo delle mie ginocchia. In quella posizione avvicinò il suo inguine per entrarmi dentro di nuovo. Le mie gambe vennero spinte verso il mio petto, il mio culo cercava il suo cazzo che lo puntava, rigido e predatore. Eppure, chi era il predatore?
    
    «Mettilo dentro più che puoi» dissi. «E spingi forte, fammelo sentire».
    
    Mi sentii afferrare le spalle. E il cazzo di Nick, là sotto, mi cercò alla cieca. Mi trovò subito, mi puntò. Con le mani cercai di allargarmi le chiappe.
    
    E Nick spinse, forte, con una pressione prolungata del bacino. Sentii il cazzo farsi strada dentro di me con un movimento continuo, scivoloso per la crema. Poi ai colpi successivi me lo sentii entrare ogni volta di più, colmandomi. Ancora, ancora, pensavo. Ancora: e mi muovevo per assecondare il desiderio mio ...
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