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Poker, maledetto poker
Data: 01/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Cuckold Sesso di Gruppo Autore: Zorrogatto
... coi pantaloni pieni di merda Giulia, intanto, continuava a subire i suoi tormenti: dopo averla legata con le ginocchia contro il petto, sempre appesa all'argano elettrico, avevano approntato un aggeggio, facendo sporgere un pezzo di manico di scopa dal foro in cima ad un cono di plastica a fasce bianche e rosse, di quelli usati come “birilli” per segnalare lavori sulle strade e, agendo sui comandi dell'argano, calavano mia moglie su quell'atroce aggeggio che le entrava, pilotato dall'estremità del manico di scopa, nella vagina, dilatandogliela sempre più ad ogni discesa, mentre lei si lamentava e piangeva e chiedeva di smettere, chiedeva pietà, tra gli sghignazzi e gli insulti dei presenti. Inutile precisare che, quando uno dei presenti aveva voglia di pisciare, puntava il getto su Giulia, innaffiandola con indifferenza e tra gli sghignazzi degli altri. Quando decisero che la fica di Giulia era sufficientemente dilatata, riuscendo ad inserirle facilmente un pugno chiuso, si dedicarono ad applicarle lo stesso trattamento al culo. Ogni volta che scendeva sul cono, però veniva tenuta ferma per poter succhiare il cazzo di uno dei presenti che, magari, le premeva sulle spalle per ...
... farle entrare il cono ancora più in profondità. Quando, dopo molte ore, gli uomini si considerarono soddisfatti, dopo averle infilato un pugno anche nel culo, se ne andarono, ringraziando calorosamente il terzetto. Rimasti soli, liberarono Giulia e vennero a liberare anche me; scoprirono che mi ero pisciato e cagato addosso e perciò dovetti subire anche la loro umiliante ilarità. Mi presero per i capelli e mi accostarono il viso alla fica ed al culo di mia moglie, oscenamente dilatati entrambi al punto da restare molto aperti. Mi imposero di leccarla e, ormai piegato, obbedii, sentendo sulla lingua anche il sapore ferrugginoso del sangue, oltre a quello dello sperma, dell'urina, delle feci e delle altre secrezioni. Erano le undici del mattino, quando finalmente -lei coperta solo da un plaid ed io coi calzoni e i boxer impregnati di merda e piscio- potemmo andarcene per tornare a casa. Fu una delle ultime volte che vidi Giulia, che mi lasciò il giorno dopo per poi, iniziare le pratiche di separazione. Di lei, ora so soltanto che è la compagna di Albert e che spesso vanno ad animare feste di carattere sado-maso, ma non chiedetemi cosa succede, là: non sono riuscito a saperlo...