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Il primo vero amore
Data: 11/09/2020, Categorie: Incesti Autore: Tara Bulba
... nuovamente dei limiti invalicabili, anche se speravo che li sorpassassero con prepotenza assoluta. Il che successe come io avevo previsto. Dopo avermi invasa davanti con due dei loro augelli contemporaneamente, in seguito, pur se io fingevo di lamentarmi, erano entrati nel mio dietro allo stesso modo dilatandomi quella mia parte che, fortunatamente, era molto malleabile di natura. Anche questa volta, i due che mi sodomizzarono lasciarono cento euro cadauno sul tavolo dalla sala prima d’andarsene, la metà dei quali la lasciai a mio fratello perché era senza un centesimo. “ Se vuoi, io ti trovo i clienti, sorellina, e tu te li fai, così guadagniamo un bel po’ di grana facile …! ”, mi suggerì, con la più bella faccia tosta del mondo. “ Già, facile per te, che non devi farti sbattere da chiunque ”, risposi ironica. “ Comunque, per il momento è no, poi in seguito vedremo ”, risposi innervosita dalla sua proposta indecente. Fare il mestiere non mi dispiaceva affatto, poiché, oltre il denaro ne ricevevo anche piacere. Godevo con tutti i clienti che mi scopavano, anche se credevano che io fingessi. Ma essere sfruttata da mio fratello anche in quel modo, oltre che per pagare i suoi debiti di gioco, non mi piaceva assolutamente. Tornata a casa ero subito andata a cercare mio padre, ma non l’avevo trovato sia a vedere la tv che nella sua camera da letto, e tantomeno in cucina dove di solito si cimentava a cucinare dei piatti favolosi. Molto probabilmente era uscito e non ancora ...
... rientrato, perciò, escogitai di sorprenderlo nel suo letto. Quando lo sentii rientrare, verso mezzanotte, e mettere la macchina nel garage, mi denudai e poi corsi veloce nella sua camera e andai a nascondermi dietro il tendone della porta finestra. Anche lui come me aveva l’abitudine di dormire nudo, così attesi che si spogliasse e poi, quatta, quatta, spaventandolo a morte, m’infilai sotto le lenzuola adagiandomi vicinissima al suo corpo, tremante, forse ancora per la paura presa ma anche per il contatto col mio corpo, caldo, già umido degli umori che scendevano lungo le mie e le sue gambe, troppo unite a me per non assumere su di se quelle gocce afrodisiache. Per non fare di nuovo lo stesso sbaglio, gli afferrai il membro con entrambe le mani, e nonostante non avesse ancora raggiunto la consistenza adatta, lo infilai per quanto era possibile nella mia vagina, poi mi coricai completamente su di lui e cominciai a cavalcarlo da provetta cavallerizza, stuzzicandole i testicoli con la mano che avevo infilato fra di noi. “ Fermati, Tara, non voglio farti questo, non è giusto. Sei mia figlia, la mia bambina …”. “ No, non sono più una bambina, papà. Ho diciotto anni ormai. Sono una donna che ti ama e che vuole fare l’amore con te. L’ho sempre desiderato, ed ora che il fisico me lo permette, voglio concederti il mio corpo in modo completo. Fai di me quello che preferisci. Prendimi in ogni dove e, se vuoi, sculacciami, frustami, trattami da schiava …! E se ti aggrada, fammi soffrire, ...