1. Montecalvario Blues: "Extremis Malis, Extrema Remedia"


    Data: 26/08/2017, Categorie: Etero Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... un ago, il che portò gli occhialini da lettura incassati sulla punta del naso gibbuto ad un volo arcuato con atterraggio di fortuna nella zuppa di fagioli, che ancora fumava calda sotto le sue fauci e che schizzò fiotti di sugo sulle pagine delle Undicimila verghe di Guillaume Apollinaire aperto a mo’ di paravento davanti al piatto, cancellando irreversibilmente parti della descrizione in cui il principe rumeno Vibescu, scambiato per Fiodor, un ufficiale del reggimento di Preobrajenski, infilava l’arnese nella fessa pelosa dell’amante di quest’ultimo, la bella Elena Verdier, con gran soddisfazione della donna, prima che si accorgesse, in virtù di una palpatina al sacco scrotale del nobile fottitore, che non si trattava del suo triorchide Fiodor ma di un impostore che aveva approfittato del buio e del suo dormiveglia. “Porca zozza!”, imprecò il portiere spalmando ancor di più la salsa sulla pagina e creando un pastrocchio nel fallito tentativo di ripulirla, “ma chi cazzo è che...”, e qui s’interruppe nel voltarsi trovandosi dinanzi la figura statuaria della sig.ra De Rosa che con lo puntava con uno sguardo torvo e immobile, dritta in posizione gerarca, con entrambi i pugni saldati alle ossa iliache. “Vengo subito al punto, Carmine”, lo investì la donna senza scusarsi per l’incidente provocato e col tono sprezzante che un’aristocratica con la puzza sotto al naso può riservare ad un sottoposto. “Ho saputo che sono state installate alcune telecamere nell’autorimessa, con gran ...
    ... danno per la privacy dei condomini”. Il portiere non sembrava darle retta, occupato com’era a recuperare gli occhialini da presbite nella brodaglia, scuotendoli tra due dita per rimuoverne il sugo. L’indifferenza ostentata dall’uomo ne moltiplicò l’arroganza. “Mi hai sentito, Carmine? Hai capito cosa le sto dicendo?” “Perfettamente, sig.ra De Rosa”, rispose l’interrogato con voce pacata e accomodante. “Mi sta dicendo che nell’autorimessa sono state installate delle telecamere. Solo che la cosa...”, e si interruppe il tempo necessario per prendere una salvietta di carta e accingersi a strofinare le lenti, sussurrando qualcosa di incomprensibile a fior di labbra, “solo che, dicevo, la cosa non costituisce una violazione di privacy, come potrebbe ben spiegarle suo marito – che è avvocato e di queste cose se ne intende – in quanto la decisione è stata presa dall’assemblea dei condomini. Strano che lei non ne sia al corrente, signora. In più, se posso permettermi una considerazione a margine, la privacy viene garantita, e pertanto può essere violata e quindi essere oggetto di tutte le misure necessarie per reintegrarne l’inviolabilità, nelle camere da letto, poniamo, non certo in uno spazio condominiale”, e, soddisfatto della bordata buttata lì senza preavviso, come un colpo sotto la cintola, inforcò gli occhialini sulla punta del naso e squadrò soddisfatto la donna, preparandosi a gustare l’effetto sperato. E in effetti la sig.ra De Rosa impallidì repentinamente, pur mantenendo il ...
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