Le due veneri.
Data: 18/11/2020,
Categorie:
Autoerotismo
Etero
Sesso di Gruppo
Altro,
Lesbo
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... nuvole di seta sulle suo spalle, scoperte dall’abito bianco che indossava. I suoi occhi, più glaciali che mai, approfittavano della mia confusione per inebetirmi, stordirmi, soggiogarmi, aiutandosi con la bellezza del suo corpo, delle sue forme, delle sue gambe e delle sue cosce, appena coperte dalla stretta e cortissima gonna bianca e dei suoi prosperi seni, uno dei quali sporgeva dall’abito, mostrandosi a me in tutta la sua gloriosa enormità.Erica mi afferrò i capelli e si fece avanti per baciarmi, appoggiandosi a me con il suo petto soffice e caldo. Io feci del mio meglio per resistere ma la sua mano libera, lontana dall’essere immobile, si stava già infilando sotto il mio costume e, quando ella mi afferrò il membro, accarezzandolo delicatamente da sotto la stoffa umida, non potei più fare altro che appoggiare le labbra alle sue, lasciando che la sua lingua mi penetrasse la bocca, eccitandomi all’istante come non avrei mai potuto pensare di dare in un simile momento.“…vedi?...” continuò facendo ben vedere alla compagna come mi stava toccando e quanto fossi divenuto duro “…del cazzo mi frega eccome…”Erica mi baciò ancora ed io, con gli occhi chiusi, potei solo sentire Sara che singhiozzava, abbandonata da una persona che credeva le volesse troppo bene per ferirla in quel modo. Io però, pur essendo dispiaciuto per la ragazza, non potevo fare nulla, come un compagno di Ulisse, sedotto da Circe l’incantatrice, ero oramai una bestia, più che un uomo e, mentre le mie mani si ...
... abbandonavano al seno scoperto della mia carnefice, mi perdevo nel suo dolce profumo, per nulla attenuato dalla salsedine posatasi sulla sua pelle durante il giorno.Sentii Sara alzarsi, ed i suoi passi percorrere la stanza frettolosamente tra un singhiozzo e l’altro. Voleva andarsene ma, ancora una volta, Erica la fermò. Aprii gli occhi quando le labbra della ragazza lasciarono le mie e la vidi voltarsi per baciare la compagna, la quale però, al contrario di come avevo fatto io, si rifiutò di ricambiare, pur non riuscendo a liberarsi dalla presa dell’amica.“Avanti…” disse Erica tirandola a se “…non fare la timida…di al mio ragazzo come stanno le cose…o devo dirglielo io?”Ancora una volta Erica avvicinò alle labbra di Sara che, questa volta, oppose meno resistenza, lasciandosi baciare, sebbene malvolentieri, ed arrossendo di imbarazzo vedendo, con la coda dell’occhio, che io la stavo guardando e che, eccitato come ero dalla situazione, impazzivo di desiderio, posseduro come ero dalle abili mani della sua amica.“Io…”accennò Sara, esitante ed incerta “…tu…”“Avanti tesoro…” le sussurrò Erica dolcemente, affondandole nuovamente la lingua tra le labbra e sfregando il petto contro il suo “…digli la verità.”“…mi piaci…” mormorò Sara.Erica afferrò bruscamente Sara per i capelli, evidentemente non era quello che voleva sentire. Lasciando finalmente il mio pene, oramai completamente eretto e pulsante, ella estrasse la mano dal mio costume e la usò per tirarla in avanti, strattonandola per ...