Era d'estate, tanto tempo fa
Data: 12/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... gli diceva la madre, entrata nella sua stanza, seguita da Saveria. "Le gocce devono essere nel cassettone", diceva questa e si mise in ginocchio a frugare. "Che c'è, che ore sono?" "E' mezzanotte passata, la signora De Angelis ha un tremendo mal di denti e ci ha chiesto la medicina che ho preso io l'anno scorso." La signora De Angelis stava nella casa di fronte alla loro e si era rassegnata alla notte insonne ma per fortuna la madre e Saveria erano ancora in piedi per preparare i bagagli per la partenza e l'avevano vista affacciarsi alla sua finestra. "Eccole!", disse infine Saveria. "Dammele, gliele porto io, tu vai pure a dormire e anche tu riaddormentati." Si allontanò in fretta mentre Saveria chiudeva a fatica il pesante mobile e si rialzava da terra. Si era raccolta i capelli per la notte, indossava una camicia da notte bianca ma nella penombra gli sembrò di indovinarne le linee del corpo. Era una donna di quarant'anni non bella e non brutta, sana e robusta. Il ragazzo si rese conto che non aveva mai pensato a lei in un certo modo, eppure era strano perché da piccolo le stava sempre dietro e la baciava ripetutamente e ne era ricambiato. Allora la figlia stava con la nonna e lei gli badava notte e giorno e lo faceva dormire nel suo letto e la mattina lo svegliava, lo spogliava e lo portava nudo nel cortiletto dove gli faceva il bagno in una grande tinozza di stagno. Ricordi che gli tornarono alla mente e lo riempirono di una eccitazione nuova e inattesa. Mise le gambe ...
... fuori dal letto. Saveria si stava mettendo a posto delle forcine tra i capelli e gli chiedeva:"Non torni a dormire?" "Non ho sonno. Ti ricordi quando mi facevi fare le capriole volanti?" "Eh, adesso sei troppo pesante, sai. " Rideva piano. Gli mise le mani sulle spalle. "Saveria, posso darti un bacio?" "Ma sì, dammelo." La baciò su una guancia, poi le sfiorò le labbra. La sua eccitazione le solleticò il ventre. "Aspetta!" Andò alla porta, diede un'occhiata, poi la chiuse, spense la luce grande che pendeva dal soffitto e la stanza rimase illuminata solo dal fioco lume sul comodino. Gli prese il viso e lo baciò a lungo. Si levò la camicia, aveva un corpo ancora fresco e sodo, le cosce erano grosse e forti, il ventre liscio, i seni grandi, con i capezzoli turgidi e invitanti. Scordò Annamaria e Agnese e tutte le sue ossessioni e pensò che in fondo bastava poco e chissà da quanto tempo lei lo desiderava...Gli disse di spogliarsi, lui lo fece rapidamente e sentì che non poteva provare vergogna, certo non di lei. Quando restò senza nulla addosso lei se lo tirò sul letto e lo mise su di sé, le mani ad accarezzargli e a comprimergli le natiche. Parlarono molto poco ma ansimarono molto, le bocche cercando di trattenere il piacere che provavano. A un tratto lo sorprese con una cosa del tutto inattesa, si infilò il suo tesoro tra le tette e lo faceva scivolare avanti e indietro in quella incredibile cavità. Giunto il momento giusto lo guidò dentro di lei, chiedendogli di avvertirla quando ...