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Portraits: Fine di una perversione
Data: 26/12/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Leliste
... attualità. La divergenza di opinioni riguardo la vita e il quotidiano. Ci rimaneva soltanto il sesso passionale, sincero e condito dal pissing. Non bastò, ovviamente. Come molte altre storie intense, anche la nostra finì. Ci lasciammo di comune accordo, al termine della litigata, senza particolari drammi. Tuttavia, ci concedemmo in maniera implicita l'ultimo grande momento di passione. Il sesso d'addio, come in molti lo dipingono. Per noi fu la riprova che mai più nella vita avremmo condiviso questo tipo di pratiche con altre persone. Eravamo diventati unici l'uno per l'altro, anche dopo la fine della relazione. In preda ad un raptus spasmodico, io la scaraventai sul divano e mi tolsi la camicia. Le strappai la magliettina e le sollevai il reggiseno, liberando quelle deliziose mammelle. Iniziai a leccarle, sentendola mugolare. Lei intanto cercò di abbassarmi i pantaloni. La facilitai. Ci ritrovammo nudi e crudi, in preda ai nostri istinti sessuali. Lei volle tentare un deepthroating, non essendoci mai riuscita in passato. Apprezzai la sua buona volontà, ma non riuscì comunque a raggiungere la base del pene. “Non ti preoccupare, non devi per forza...!” “E invece devo, senò poi esci di qua dicendo a tutti che l'hai così lungo da non farmelo ingoiare...” “Lavinia... davvero. I tuoi pompini sono sempre stati meravigliosi così per come sono.” Lei mi guardò col suo solito sguardo penetrante. Poi entrambi, come quasi presi da una sorta di guizzo malefico, puntammo verso il ...
... frigorifero. C'erano ancora tutti i nostri succhi e le nostre acque povere di sodio. “Dovremmo finirle, non credi? Poi non ci serviranno più.” disse lei. “Credo proprio di si.” Iniziammo a bere. Due litri a testa di acqua. Avevamo le pance strapiene e nel frattempo continuavamo a palpeggiarci e a leccarci. La prima ad avere lo stimolo fu lei. Mi inginocchiai e lo accolsi a bocca aperta. “Ma come... in bocca? Sul serio?” chiese lei. “Si. Devo sapere cosa si prova, ormai.” risposi io. Lei mi guardò sconvolta e poi portò una mano sul pube, per dare la giusta inclinazione. Partì il getto, inizialmente piano poi sempre più forte. Centrò il mio naso in pieno e poi si assestò sulla bocca. Un sapore amaro, pungente, frizzante. Era orribile. Ora capivo come mai non ci avessimo provato prima. Tuttavia, non feci alcuna smorfia. Sapevo che poi sarebbe arrivato il suo turno. Lo sapeva anche lei. Ovviamente mi bagnò anche i capelli, la stronza. Era da sempre che voleva farlo. “Dovremmo bere di più i succhi di frutta, magari addolciscono meglio.” Lo scroscio di pipì mi stimolò abbastanza da far arrivare anche il mio stimolo. La accompagnai con le ginocchia poggiate per terra e le feci aprire la bocca. Diressi la punta del cazzo a pochi cm dalle sue labbra. Lei mi guardava impaurita e ansiosa. Partii con la pisciata più lunga che ricordi. Un colore molto chiaro, segno che avevamo bevuto abbastanza. Una sensazione stranissima. Lei non se ne perse una goccia. Non lo fece neanche cadere per terra. Lo ...