Galeotto fu il bus - Racconti Erotici

Galeotto fu il bus

... mette quasi soggezione.

Lui capisce che lo sto ammirando. Complice si volta; nel farlo vedo con gioia l'enormità che i suoi boxer racchiudono. Mi lecco i baffi dal desiderio.

Ed eccolo di spalle. La schiena possente, massiccia. Come quella dei nuotatori. Il culo sodo, tondo, perfetto.

“Io ho solo questo Alvise, e te lo dono. È tuo.”

“Ma che cosa dici? Non hai solo questo. C'è molto di più dentro di te.”

“Sei tu che illumini, risplendi. La tua luce migliora la vita delle persone che ti stanno attorno.”

Mi si avvicina ancora e mi bacia. Mi fa voltare e mi stringe da dietro. Sento la sua erezione contro il mio sedere e le sue mani sul mio torace e sulla mia pancia. Un dito si infila nel mio ombelico.

Poi con una mano sposta il suo pene eretto e appoggia la punta contro il mio buco e si muove. Io mugolo, gemo. I suoi denti mordicchiano la mia schiena, il mio collo, le mie spalle. Sto impazzendo dal piacere. Lui spinge forte come se volesse entrare senza toglierci le mutande.

Io non resisto più, spingo il sedere indietro come se volessi assecondarlo e farlo entrare così come siamo. Forse lo capisce perché poco dopo mi gira nuovamente e mi bacia con passione mentre le sue mani armeggiano con le mie mutande. Sento un rumore di strappo e capisco che cosa succede.

Mi volta di nuovo ed ora sento la punta del suo cazzo direttamente contro la pelle del mio culo. Sento la sua punta direttamente contro il mio buco. Lui si strofina ancora e ancora. Io sto per ...

... cedere. Poi lui si inumidisce la mano con la saliva e massaggia prima il mio buco infilandoci dentro una, due, tre dita ben insalivate. Poi di nuovo porta la mano alla bocca, e la riempie di saliva, la porta davanti a me. Io metto in bocca le sue dita, succhio e raccolgo la sua saliva, la mischio con la mia e cerco di lasciarne sulle sue mani quanta più possibile. A quel punto se la passa bene su tutto il cazzo. Tutto mentre con un braccio mi tiene appiccicato a sé.

Poi porta anche l'altro braccio attorno a me e mi stringe. Ricomincia a baciarmi mentre cerca, muovendosi con il bacino, di trovare il punto giusto. Sto per muovermi, per allungare la mano e aiutarlo, ma lui mi stringe di più. Mi bacia. Mi lecca. E poi lo sento.

Ha trovato il punto e sta iniziando a spingere. Io sono talmente eccitato che non oppongo alcuna resistenza e in un batter d'occhio sono entrati tutti e 21 i centimetri. Mi sento pieno, felice, soddisfatto. Lui ansima nelle mie orecchie. Siamo ancora in piedi. Allargo un po' le gambe per farlo entrare il più possibile. Lui si muove dolcemente e con passione.

Non ci vuole tanto. Io sono preso dalla passione. Mi sono appoggiato al muro per avere migliore equilibrio e aiutarlo.

“Ahmed, io ti amo!”

Esplodo, non ce la faccio più a tenermelo e lo urlo contro il muro. Lui è preso e per qualche secondo non ha nessuna reazione. Poi si ferma. Poi riprende e mentre riprende a muoversi dentro di me mi sussurra all'orecchio “Che cosa hai detto?”.

“Ho ...