Io Sono Elbe |6| St. Pauli
Data: 22/12/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... potere di scegliere quale scenario far realizzare. Alice realizzò che la ricerca di quel potere fu la causa del suo male. Quella mattina, affrontò il caffè bevendone un altro sorso, caldo, ustionante. Continuò a ricordare. ---- Avvolti nella notte, lungo la riva Nord del fiume Elbe, Alice e Norman si ritrovarono vicini più di quanto avessero preventivato all'inizio. “E adesso scegli.” Diceva Cleopatra, nel finale della sua poesia. Scelse quello che avrebbe scelto Gaia. Scelse di giocare. “Sai già dove andrai a pernottare?” domandò Norman. Alice continuò a fissarlo. Intensamente. Un uomo più giovane di dieci anni. Conosciuto soltanto poche ore prima in treno. Cosa avrebbero detto sua madre e suo padre, se fossero stati ancora vivi? Cosa avrebbe pensato di lei, il signor Bates gerontofilo? “No, in realtà. Non ho trovato alcun B'n'B disponibile, in zona.” rispose alice, cercando di incontrare lo sguardo di Norman interrogatorio. “Dunque, se ho capito bene: sei appena approdata in una città che non conosci senza una vaga idea di dove andare a pernottare?” “Già.” Norman la guardò intensamente, ancora una volta. Quel profilo del viso. Quei capelli adagiati sulle spalle. “Sai? Non credo che i tuoi sistemi di comunicazione vecchi di dieci anni siano stati particolarmente ...
... efficaci.” “Sono consapevole dei miei limiti...” disse Alice, mentre imperterrita perseverava con gli occhi su Norman. I due continuarono a guardarsi intensamente, illuminati dai lampioni della riva Nord del fiume Elbe. Di fronte al mercato del pesce. Il respiro di entrambi si fece più intenso. I loro due volti si attrassero a vicenda. “Gaia...” sospirò Norman. “Norman?” rispose Alice. “Vuoi finalmente farmi la domanda o aspetti che te la faccia io?” “Che domanda...?” “Suvvia... lo sai bene. La domanda che da tutta una sera vorresti farmi ma non riesci a fare. Il motivo per cui hai accettato un invito a cena e il motivo per cui ancora adesso sei qui in mia compagnia... Il motivo per cui guardi con ansia il cellulare, nella vana speranza che quel tuo incontro si realizzi.” Alice cercò di focalizzarsi su quelle parole. Capì di stare realizzando l'unico scenario divergente rispetto agli altri già ipotizzati nella sua testa. “Norman...” disse Alice. “Si, Gaia?” “Mi stai proponendo di dormire da te?” “Io non sto proponendo nulla. Sto solo aspettando che tu mi ponga la domanda.” “Norman...” “Si, Gaia.” “Potrei dormire da te, stanotte?“domandò Alice, con il cuore che le batteva a mille. “Certo che puoi.” rispose Norman, cercando di soffocare una smorfia di soddisfazione.