1. Scoprendo mia moglie, cap. II: regalo di Natale


    Data: 04/06/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Autore: Willard

    ... scombussolarono non poco... da lì a qualche minuto, mentre mi trovavo con gli altri, avrebbe fatto suonare il mio cellulare; a quel punto avrei avuto due possibilità: potevo fingere che la chiamata fosse di un cliente che si era ricordato tardivamente di farmi gli auguri e, in quel caso, il mio regalo di Natale l'avrei trovato in un pacchetto nell'armadio in camera, oppure potevo dire che all'altro capo del telefono ci stava mia sorella che era stata a piedi con l'auto in autostrada mentre stava tornando per le vacanze al nostro paese d'origine, e che chiedeva il mio intervento. In questo secondo caso mi sarei dovuto congedare in tutta fretta con gli ospiti e uscire per raggiungere di nascosto il sottoscala da dove mi sarei goduto, in �prima fila�, il suo personalissimo ed esclusivo regalo natalizio, potendo interrompere comunque, quando lo avrei ritenuto sufficiente, con un semplice squillo del cellulare. Devo aggiungere, per far comprendere meglio la cosa, che abitavamo al pian terreno e che dal garage si poteva accedere al succitato sottoscala che dava, attraverso una porta a vetro opacizzato all'esterno, direttamente nel salotto. Praticamente, per questioni estetiche e legate alla luminosità dei vani, dal salotto non si vedeva l'interno del sottoscala, mentre dal sottoscala si vedeva perfettamente il salotto.La scelta tra il noto e la sorpresa, tra una serata normale in un rapporto convenzionale e lo scoprire fino in fondo dove poteva arrivare mia moglie, insomma ...
    ... toccava a me. Lei era diventata il deus ex macchina, e lei decideva quindi di assegnarmi il libero arbitrio...Ero rimasto senza parole. Dentro di me si inseguivano sentimenti, desideri e anche paure contrastanti. Avrebbero avuto la meglio le tentazioni dei rimorsi o quelle dei rimpianti? Appena tornai da solo in salotto tra gli ospiti il cellulare suonò. Dovevo scegliere. Al terzo squillo lo appoggiai all'orecchio e finsi, da attore consumato, di stare al telefono con una sorella disperata che mi chiamava dal ciglio di un'autostrada con l'auto in panne. E' la nostra curiosità che ci spinge alla dannazione o all'estasi. Spiegai la cosa ai commensali che, ovviamente, capirono la gravità della cosa e in tutta fretta andai a prendere il cappotto. A quel punto Laura, rivolgendosi al marito, disse che forse era il caso anche per loro di tornarsene a casa visto che per tutta la sera non si era sentita bene e temeva di avere la febbre, tanto più che ormai erano quasi le undici e che anche George sarebbe dovuto andarsene di lì a poco. Certo, pensai, di attori consumati ce n'erano più d'uno in quella stanza. L'afroamericano, dal canto suo, mostrò di essere dispiaciuto per la situazione e, quasi per rassicurarmi aggiunse che, comunque, anche lui, a breve, avrebbe chiamato i suoi amici per capire a quale ora e in quale locale si sarebbero trovati e che quindi si sarebbe intrattenuto giusto il tempo per non arrivare in discoteca troppo presto. Mentre uscivo incrociai lo sguardo di Titti, serio ...
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