Sara 2 - Racconti Erotici

Sara 2

... venirmi dentro.” “Sei fantastica lo stesso”.

Ma spesso intenti ed eventi sono diversi. Si addormenta profondamente. Rimango a guardare l’impianto della camera con la poca luce che entra dalle finestre e poi anch’io vengo abbracciato da Morfeo.

Quando mi sveglio ho, al solito, l’uccello duro, cerco Franca ma non c’è, neanche il telo e l’accappatoio. La camera è illuminata dal sole che filtra tra i legni delle persiane chiuse dietro le finestre aperte, non fa caldo, un gradevole aroma di caffé riempie l’aria. Mi alzo, vado in bagno, pipì nel water con lui ormai moscio (perché contemporaneamente due pirla in piedi non riescono a stare), sento il motore della lavatrice giù che inizia la centrifuga, lavo la faccia sopra nel lavandino e la faccia sotto nel bidé, denti con l’unico spazzolino e, nudo, scendo le scale. Franca alla cucina, scoppio rosso con un abitino, sbracciato ed al ginocchio,verde pisello a pois bianchi, mi sente, mi corre incontro alla base della scala e mi stampa un grosso francobollo sulle labbra stringendomi poderosamente a sé. Poi un fiume di parole “Ti ho fatto il caffé promesso ieri sera, cosa preferisci a colazione? C’è tutto quello che vuoi, guarda in quell’armadio, vuoi il latte? Il te? brioche? Fette biscottate, burro e marmellata?” “Calma, calma, i miei due neuroni non si sono ancora trovati e ancora non connetto.”

Una cosa è certa, però, è mia, la tengo con l’uccello, eee …. finchè dura…...

In giro vedo solo le scarpette “Ho messo tutto ...

... in lavatrice, poi stendo e prima di sera stiro” L’orologio sopra la televisione indica le 13 e 50, ci sediamo sorridendoci per colazione, io nudo, lei con i due bottoni che spingono il tessuto, le carezzo con una mano testa, collo, spalle tette, sotto ascella, fianco e lei si erge sulla sedia con una buffa espressione di brividi lungo la schiena. Non ha reggi. Appena si muove mi ristampa un francobollo sulle labbra. “Fermati o non rispondo di me, finiamo colazione poi ti permetto tutto quello che vuoi”. Finisco caffè e brioche e penso come impostare la prossima per farle il culo, lei si tuffa nel caffè-latte.

Il trillo del citofono, mi alzo e rispondo. Una voce maschile “C’è la contessina?” appendo il ricevitore “ c’è uno sbroccato che cerca la contessina” “scemotto, sono io, sono arrivati i viveri, presto, apri e nasconditi nella camera di Sara, ah prendi le scarpe e non prendermi in giro! “ apro il portone, prendo le scarpe vado in camera di Sara e chiudo a chiave. Dal buco della serratura un omone con due valige da lungo viaggio sta aiutando a mettere a posto ogni ben di Dio, salumi, formaggi, biscotti, pasta, vasetti , astucci, pacchi, pacchetti, scartocci, bottiglie. “Vedo che sta bene, la contessa madre ha paura che deperisca.” e di rimando, guardando verso la maniglia della mia porta.” Dica a mia madre che le telefono stasera. “ “riferirò, arrivederci.” “arrivederci.” e l’omone se ne va con le valige vuote. Esco con un sorrisino ebete mi si avvicina indispettita “ ...