Con la bella stagione quella del camper fu la genialata di mio marito:cornuto e contento
Data: 30/07/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69
... cazzo sconosciuto che si faceva strada dentro di lui. Mentre lo stavano inculando, una mano solidamente appoggiata alla nuca lo forzò ad abbassare la testa ed a succhiare un cazzo. Nel frattempo, anch’io mi trovai ad ospitare un membro nel culetto, datomi da un tizio che mi aveva presa da dietro e mi teneva sollevata –sostenendomi con le mani negli incavi delle ginocchia- e facendomi scorrere sul suo cazzo come un giocattolino: mi ricordava moltissimo i miei due camionisti di quella mattina! Un altro, dopo aver ispezionato con le dita la fica stillante di secrezioni e sborra, decise di approfittarne e la riempì debitamente di cazzo. La galleria era discretamente affollata: della ventina di persone che ci saranno state, almeno una decina ebbero occasione di approfittare della nostra complice, sottomessa e totale disponibilità.
Il mio piacere lievitava a poco a poco, una penetrazione dopo l’altra e vedere il mio uomo che si rendeva –anche lui- così volenterosamente disponibile, mi faceva letteralmente girare la testa; proseguimmo per non so quanto, forse mezz’ora, fino a che il terzo (o quarto?) cazzo che valicò il mio sfintere, di dimensioni decisamente ragguardevoli, mi fece arrivare quasi in cima alla erta salita del piacere. Le mani dell’uomo mi strizzarono dolorosamente i capezzoli ma, ormai, ero sul punto di venire e perciò godetti a lungo, senza ritegno.
Anche Angelo, praticamente a tempo con me, venne con un sordo rantolo e lunghi schizzi.
Calmatici un attimo, ...
... dovemmo affrontare il problema di ricomporci; perciò decidemmo di passare nei bagni per poterlo fare con un poco di luce. Lì, mentre cercavamo di ridiventare un pochino più presentabili, Angelo mi fece notare, con gli occhi che mandavano lampi di piacere, che diversi mi avevano sborrato sulle tette, il viso ed i capelli e che avevo il culo, e le cosce impiastricciate di sborra; del resto –notai piacevolmente a mia volta- anche lui aveva dense colature biancastre sulle natiche e sul collo.
Ci ritirammo nel nostro autocaravan e, utilizzando la microdoccia di bordo, ci demmo una graditissima rinfrescata.
Dopo una puntata in pizzeria, decidemmo di proseguire ancora un pochino nel nostro viaggio.
Un tranquillo parcheggio in autostrada, ci ospitò per la notte.
Il secondo giorno cominciò presto, per i nostri standard vacanzieri: alle sette eravamo già in piedi e stavamo facendo colazione. Poi, in una magnifica giornata di inizio estate, proseguimmo il nostro viaggio verso sud.
Dopo diverse decine di chilometri, giungemmo in fondo all’autostrada e proseguimmo lungo la statale –trasformata, da pochi anni, in un’ottima superstrada- e, dopo una cinquantina di chilometri, decidemmo di lasciare anche questa strada per puntare verso un porto dov’era anche possibile imbarcarsi –volendo- anche per l’isola d’Elba.
Percorremmo una ottima strada in un bellissimo lecceto lungo chilometri e, in una breve radura alla nostra destra, vedemmo una casa colonica abbandonata, distante ...