1. Con la bella stagione quella del camper fu la genialata di mio marito:cornuto e contento


    Data: 30/07/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    ... vorticava nella mia bocca aperta ed il mio petto, devastato dai colpi del mio cuoricino che andava a mille, era pressato contro il suo dalla sua potente stretta.
    
    Avevo già avuto modo di percepire, da attraverso i vestiti, la sua prepotente mascolinità, ma quella volta appoggiai deliberatamente la mano sulla sua patta dei pantaloni e, devo dire, rimasi piacevolmente stupita –e forse anche leggermente spaventata- dalle dimensioni che la mia mano percepiva.
    
    La sua mano, allora, aveva preso coraggio e si era avvicinata alle mie mutandine con quieta determinazione, come uno squalo che nuota lentamente verso un tonno intrappolato in una rete; le sue unghie avevano cominciato a grattare delicatamente il tessuto dei miei slip e la manovra trasmetteva ai miei peluzzi una vibrazione che mi faceva sciogliere.
    
    Altri due o tre appuntamenti, con esplorazioni sempre più approfondite, ed alla fine decisi di aver vinto la paura degli uomini, lasciatami dall’ultima storia, e mi concessi a lui.
    
    Avevamo deciso, ci eravamo consultati ed accordati ma… beh, non mi buttò in un letto: mi portò a pranzo fuori, mi diede –come quasi sempre!- un pensierino (una piccola volpe di panno Lenci che gli era piaciuta e che sapeva che avrei apprezzato) e poi andammo a passeggiare in riva al mare, in quella bella giornata di novembre. Ad un certo momento non resistetti più: lo trascinai a ridosso di un capanno sulla spiaggia –in un punto riparato- e lo abbracciai, lo baciai, lo frugai, gli tirai ...
    ... fuori il cazzo meravigliosamente eretto e cominciai a baciarglielo, mentre le sue dita danzavano intorno alle mie labbra più intime ed alla mia clitoride resa scivolosa dalle secrezioni della mia fichina pulsante.
    
    Non resistetti più oltre e gli chiesi di andare via, con la voce roca dall’eccitazione.
    
    Ci trovammo in quella camera, sul letto, a spogliarci a vicenda, con delicatezza, lentamente, quasi che un movimento brusco potesse spezzare l’incanto del momento e farci fuggire via.
    
    Quando fui stesa sul letto nuda, si allungò di fianco a me, mi abbracciò teneramente, mi baciò delicatamente le palpebre e le labbra, poi cominciò a far scorrere i suoi delicati polpastrelli sulla mia pelle fremente mentre io, bloccata da vaghe paure e crescente eccitazione, subivo immobile ma con i sensi in ebollizione.
    
    Le sue labbra scesero sul mento, il collo, il petto, i seni; si impadronirono in rapida successione dei miei capezzoli e li strinsero forte, dopo che la sua lingua li aveva resi eretti e palpitanti.
    
    Poi, con una lentezza snervante, la sua lingua scese ancora, mi attraversò il pancino, giocò con l’ombelico, seguì una delle gambe fino al ginocchio, poi tornò indietro ed arrivò in prossimità della mia fichetta in ebollizione. Per qualche istante non successe niente, mentre sentivo il suo fiato caldo agitare lievissimamente i peluzzi e sfiorare le mie mucose più sensibili.
    
    Poi, con un attacco improvviso degno di un predatore degli abissi, la sua bocca si impadronì delle ...
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