1. La Coinquilina cap 11


    Data: 02/08/2021, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... riaprendo gli occhi e non vide più il custode. Per una frazione di secondo si chiese se fosse stata la sua immaginazione o fosse successo davvero. Sara si alzò e lo guardò negli occhi baciandolo con tenerezza. “E’ stato fantastico….vedi che non è così male essere guardati…?” I dubbi di Gustavo si dissiparono. Non era frutto della sua immaginazione. Un uomo gli aveva sorpresi facendo sesso in un luogo inopportuno e a quanto pare gli era piaciuto. Sentì un’angoscia salire su dallo stomaco. Non si capacitava di quello che aveva appena fatto. Era già successo con Ivan e ancora non era riuscito ad assimilarlo. Ciò nonostante, un threesome con gente conosciuta poteva anche starci. Molti dei suoi amici lo avevano fatto in gioventù e non sembravano affatto turbati. Ma questo era troppo. Era degno di una perversione che sconfinava i limiti della decenza. Si rivestì frettolosamente ed aspettò Sara per uscire. Il suo volto era scuro e il suo sguardo basso. Sara riconobbe subito quella faccia. Lo accarezzò sulla guancia. “Gus, non c’è niente di male, ci siamo divertiti...quel custode non lo vedremo mai più...” “Sara no….io non...non ci riesco. Non ho mai fatto cose del genere...non so neanche perché sia stato al gioco...” “Perché era quello che volevi. Lasciati andare, liberati dai tuoi preconcetti….” Gustavo la guardò senza troppa convinzione. Si sentiva sporco pur ...
    ... riconoscendosi che era stato davvero incredibilmente eccitante. Ed era questo che lo infastidiva di più. Sara gli prese la mano con dolcezza e lo trascinò nell’ultima sala della mostra. “Sarettaaaa tesoroooooooo” Sara e Gustavo si voltarono all’unisono. Valeria corse verso di lei e l’abbracciò. “Anche tu qui…. Che coincidenza. Ciao io sono Valeria” “Gustavo, piacere”, le porse la mano ancora sconvolto. “Gus lei è la mia collega, quella a cui ho badato il cane, ricordi?” Valeria iniziò a parlare a Sara di alcune cose di lavoro e poco dopo invitò entrambi a prendere un aperitivo. “Sì dai andiamo! Gus vieni con noi”. “N..no...grazie, vai Sara. Andate voi due. Io torno a casa che inizia a montarmi un po’ di mal di testa” Sara lo guardò un po’ delusa ma non insistette. “Ok, dai allora ci vediamo più tardi a casa”. “Certo, divertitevi”. Gustavo vide le due ragazze allontanarsi. Dietro di lui, Carolina Zucchi lo guardava con un sorrisetto beffardo. Quel ritratto si stava prendendo gioco di lui. Uscì dal museo e raggiunse la macchina. Si accasciò leggermente sul volante e cercò di riprendersi da quello shock. Non sapeva più chi era. I compartimenti stagni della sua personalità erano ormai crollati. Tutto si mischiava con tutto. Non c’erano più certezze né punti saldi. Mise in moto ed in automatico la radio si accese. Save a Prayer lo accompagnò fino al primo semaforo. 
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