I tormenti di nonna Marta (parte ottava)
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala
... di vomito dalla rabbia. Ancora più umiliante è stato scoprire che, mentre io lavoravo per procurarci un reddito che aiutasse a vivere meglio la famiglia, lui a casa organizzava queste orge con le ragazzine. Ancora di più rimasi ferita nello scoprire che mia figlia Agnese era sua complice nel circuire le sue amichette. A quel punto, riavutami dalla brutta sorpresa, selezionai alcune foto, soprattutto quelle con protagonista Agnese, le infilai nella borsa, con l’intento di parlarne il giorno dopo con la mia figlia più piccola. A questo punto ero ancora più soddisfatta e felice di aver fatto l’amore sulla tomba di quel bastardo di mio marito, tanto più che l’indolenzimento ed il bruciore all’ano mi ricordava in ogni momento il cazzone del mio adorato nipotino. Al pensiero di come mi aveva scopata mi venne voglia di riprovare l’ebbrezza della dilatazione anale, a tale bisogna avevo sotto mano i giochini che poco prima avevo visto nella borsa della “spesa”. Con un po’ di lubrificante mi inserii nell’ano, con non poca difficoltà, un oggetto a forma conica con un colletto finale che, sulla scatola, recitava “plug anale”. Nonostante il bruciore che ancora pervadeva il mio buchino, volli a tutti i costi infilarmelo per riprovare le piacevoli sensazioni vissute nell’ultimo periodo quando, Davide o Leonardo, mi inculavano con tutto l’ardore della loro giovane età. La parte più larga del cono era davvero imponente e, quando fu entrata tutta, ebbi una strana sensazione di pienezza che ...
... partiva dal mio culetto fino alla bocca dello stomaco. Mi scostai un poco le natiche per accomodarlo bene dentro al mio fiorellino ormai dilatato come una rosa alla sera. Ad ogni passo che facevo, il giocattolino mi ricordava la sua presenza tanto era grosso. Mancava all’appello solo Sabina e, prontamente, ricevetti una sua telefonata. La ragazza, non senza lasciar intendere il suo secondo fine, voleva invitarmi a passare la serata a casa sua con lei e l’adorabile Leonardo. Fui costretta declinare l’invito, magari posticipandolo di qualche giorno, spiegandogli che ero in partenza la mattina successiva, per trascorre qualche giorno a casa di Agnese. Dopo aver chiuso la telefonata, l’immagine di Leonardo disteso su di me mentre mi stava inculando alimentò la mia fantasia. No, purtroppo non l’aveva così grosso, e nemmeno Davide. Mi sentivo di un’assoluta perversione immaginarmi distesa prona, offendo il mio lato B alla mercé dei mie giovani amanti, ma purtroppo era proprio quello che in quel momento stavo desiderando. Qualche minuto dopo, mentre stavo finendo di riassettare la cucina, mi chiamò mia figlia Agnese. “Mamma hai tutto pronto? Hai fatto tutto ciò che ti ho detto?” Deglutii la saliva e aspettai qualche secondo prima di rispondere. “Si, penso proprio di aver preparato tutto. Biglietto aereo, documenti, carta di credito nel caso servisse, e nel borsone ho infilato tutto ciò che mi servirà in questi giorni. Ma verrai tu a prendermi all’aeroporto o dovrò raggiungerti in ...