I tormenti di nonna Marta (parte ottava)
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... sul mio seno, afferrò i capezzoli tra indice e pollice e cominciò a stringerli facendoli roteare tra le dita in un modo tale da farmi sobbalzare. Le scariche di dolore delle sue strette seguite dal piacere dei massaggi mi provocarono un orgasmo spontaneo e inatteso che non potei nascondere. Avvicinandosi mi sussurrò: “ Vedo che ti piace quello che ti sto facendo.” Annuendo con la testa gli sussurrai: “Si. Il tuo tocco è delizioso.” “Ora apri la tua camicetta.” “Qui?” Chiesi stupita. “Si, e non preoccuparti, non ci vedrà nessuno.” Allora slaccia due bottoni, non ci volle molto prima di sentire la sua mano che nuovamente cominciava a massaggiare i miei seni in modo tale da farmi quasi svenire dal piacere. Senza interrompere il suo lavoro, mi si avvicinò al viso e sussurrò all’orecchio: “Forse potremmo fare di meglio, togliti il reggiseno. In fondo all’aereo c’è il bagno, vacci e fai come ti ho detto. Io ti aspetto.” Riabbottonai la camicetta, e lei si alzò per farmi passare. Rossa dall’emozione percorsi il corridoio dell’aereo incrociando lo sguardo preoccupato della ragazza dai capelli rossi che prima mi aveva aiutato ad accomodare il borsone. Arrivata alla toilette, tolsi la camicia e mi slacciai il reggiseno. Rimasi qualche secondo a rimirare il mio seno allo specchio, orgogliosa di me stessa per il fatto di avere un seno ancora così bello e sodo alla mia età. Approfittai per tamponare con della carta igienica i miei umori vaginali che ormai copiosi, avevano bagnato le ...
... mie mutandine. Prima di uscire dal bagno mi resi conto che non avevo preso la borsa per poter nasconderci dentro il reggiseno. Mannaggia, lo avvolsi su se stesso, cercando di nasconderlo sotto l’ascella durante il percorso di ritorno al posto. Appena aperta la porta della toilette, mi trovai faccia a faccia con la gentile ragazzina dai capelli rossi che, quasi preoccupata, mi chiese: “Tutto bene signora?” I suoi occhi si posero subito sul mio seno e sul reggiseno che cercavo di nascondere sotto il braccio. Abbozzò un sorriso, allungò una mano verso l’ultima fila di poltrone e prese il sacchetto da usarsi in caso di mal d’aria. “Prego signora, lo metta qui.” Quasi vergognandomi di essere stata presa in castagna, infilai il reggiseno nel sacchetto e mormorai: “Basta con la signora, chiamami Marta. Sono in debito con te un’altra volta.” “Piacere Marta, io sono Melania.” Non so cosa mi prese, mi allungai verso di lei e gli dissi: “Un bacio ti può bastare come ringraziamento per tutto quello che hai fatto per me?” “Certo, e con molto piacere.” Rispose la “rossa”. Mi si avvicinò mettendomi naturalmente un braccio attorno alla vita, io avvicinai le mie labbra sulla sua guancia dandogli un casto bacio. Arrossendo, Melania, con gesto spontaneo ed incontrollato, mi abbracciò più forte stringendosi forte al mio seno. Subito riprendendosi mi chiese scusa per averlo fatto. Questo breve ma intenso contatto mi turbò, riaccendendo la mia voglia tanto che a mia volta cercai di abbracciarla. ...