1. Il nano elefantino


    Data: 03/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: benves

    ... si girò e annuì, accelerò il passo in quello che sembrò un tentativo di corsetta e poco dopo mi raggiunse.
    
    “Posso fermarmi dieci minuti ma quattro chiacchiere le faccio volentieri Mara.”
    
    “Anche io.”
    
    Lo feci accomodare e ci sedemmo nel piccolo salotto del bungalow, sopra un divano foderato con un tessuto fresco e di fantasia a fiori.
    
    Eravamo l’uno davanti all’altra, lui indossava la maglietta arancione dello staff e il costume corto blu scuro.
    
    Ci guardammo per qualche minuto poi fu lui a prendere la parola: “è tanto che sei sposata Mara?”
    
    “Quasi dodici anni.”
    
    “Sono tanti. Mi pare di capire che ti sia sposata giovane allora.”
    
    “Sì. Avevo trenta due anni.” Rimasi in silenzio per qualche istante poi chiesi: “tu sei single?”
    
    Lui annuì con la testa. “Per adesso.”
    
    “E’ molto che lavori qua?”
    
    Lui ci rifletté un momento.
    
    “Diciamo che sono in quest’ambiente da ormai otto anni, se sai farti andare a genio trovate come quelle di stamani puoi sfruttare la tua situazione. Non significa che non puoi rimanere senza lavoro, ma da un certo punto di vista ti aiuta.”
    
    “Intendi il gioco col pannolino?”
    
    “Sì, ce ne sono diversi sai? Più o meno le situazioni si assomigliano ma puoi averne almeno uno diverso per ogni giorno della settimana.”
    
    “Capisco.”
    
    “Sai,” disse lui “tengo i costumi nel mio alloggio, magari qualche volta se vuoi poi te li faccio vedere.”
    
    “Perché no?” risposi sorridente.
    
    “Allora ci conto!” disse subito lui ridendo a sua ...
    ... volta.
    
    Piano piano che la conversazione andava avanti mi sentivo sempre più leggera, quasi come se stessi imparando ad accettare i miei problemi di coppia e ad affrontarli un poco alla volta anziché volerli prevenire in anticipo.
    
    In realtà quella chiacchierata mi stava facendo capire come io mi volessi sobbarcare tutto il lavoro del nostro rapporto.
    
    “Si sta facendo tardi Mara,” proruppe lui spezzando quel silenzio che si era creato nella stanza. “Scusa ma devo proprio scappare.”
    
    Andrea scese dal divano.
    
    “Stai pure comoda,”mi disse mentre mi stavo alzando per aiutarlo.
    
    Camminando velocemente mi si fece davanti dicendo: “a dopo, grazie per la chiacchierata.”
    
    Poi, prima che potessi dire qualcosa mi baciò una mano e si avviò verso la porta d’ingresso per uscire.
    
    Non dissi niente a mio marito di quella chiacchierata, gli riferii dell’invito e che dopo cena saremmo andati a vedere la festa degli animatori.
    
    Lui annuì senza fare storie poi si mise con nostro figlio a colorare un album da disegno mentre io mi facevo una doccia più lunga prima di andare a cena.
    
    La festa si teneva in uno spazio adibito a campo da calcetto, era una zona erbosa subito dietro la palazzina degli animatori.
    
    Arrivammo solo io e mio marito, nostro figlio era rimasto nell’alloggio davanti la tv.
    
    Io indossai una gonna e una maglietta mentre mio marito jeans e camicia a maniche corte.
    
    Lungo il perimetro più vicino allo stabile si trovavano diversi tavoli dietro i quali i camerieri ...
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