Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... Marco, avesse potuto rivelare a Chiara di quel loro assurdo scambio di messaggi.
Paula cambiò immediatamente argomento, come se i restanti dettagli non le interessassero più di tanto. Guardò Hélène con un amabile sorriso, tra di loro non vi era mai stata una vera simpatia, e sorseggiando il suo bicchiere di vino, cordialmente le disse: “E tu guapa … quando te lo trovi un lavoro per pagare l’affitto? … da gennaio sono trecentotrenta euro al mese anche per te …”.
A quanto pare Chiara ne aveva già parlato con Paula, le due ragazze parevano sorprendentemente d’accordo tra di loro; la coinquilina bionda guardando Hélène con dolcezza, prese la parola a sua volta dicendo: “Ho visto che al bar dall’altro lato dell’Università … stanno cercando una cameriera per la sera… potresti provare”. Hélène non aveva ancora capito benissimo le parole di Chiara, e balbettando leggermente imbarazzata, le domandò: “… che cosa vuole dire … una cameriera per la sera ...”; allora Chiara riprese: “…alla sera quel locale diventa una birreria, una specie di ristorante … e stanno cercando una cameriera, potresti essere tu”.
“Se vuoi domani pomeriggio ti accompagno …”, le disse Paula con aspetto ancora più altezzoso; Hélène ebbe allora una reazione leggermente piccata, e guardando la ragazza argentina negli occhi, rivelando una personalità fino a quel momento sconosciuta alle sue due compagne d’appartamento, ribatté: “Conosco la strada, posso andarci da sola, grazie …”.
“Chiedi di Nadia”, le suggerì ...
... con la consueta cortesia Chiara, aggiungendo: “… è la moglie del proprietario ed è romena, ho già parlato anche di te con lei due giorni fa…”.
A quanto pare, le due ragazze avevano già combinato tutto quanto alla perfezione, senza rivelarle nulla. Così la scellerata Hélène, alla fine, si mise a dormire con non poca inquietudine quella notte: Chiara si vedeva con Marco, ed era così che la biondina aveva già messo le corna al suo Lorenzo; i due avevano probabilmente anche deriso, lo stupido scambio di messaggi con Hélène, e si trattava certamente di una incredibile vergogna.
In più, per quanto oramai ostili l’una verso l’altra, Chiara e Paula si erano adoperate assieme per trovarle un lavoro, fino al punto di parlare con la moglie del proprietario del locale, situato nell’ampio viale posto dinanzi all’Università.
Così il pomeriggio del diciassette di dicembre, vestita con un cappotto grigio un po’ demodé, e con i lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, Hélène fece per la prima volta il suo ingresso nel Caffè che prendeva il nome dalla lunga strada adiacente, chiedendo direttamente della signora Nadia in mezzo ai pochi tavoli occupati da alcuni turisti.
Seduta dietro ad un’ampia barra di legno, ingombra di numerose bottiglie e di eleganti calici per il vino rovesciati, Nadia le sorrise; avrà avuto non oltre quarant’anni, e Hélène non s’aspettava affatto che ella potesse in verità, avere un aspetto piuttosto giovanile.
Chiamò a gran voce una cameriera bionda, di ...