1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... nome Cathy, chiedendo a quest’ultima di rimanere alla cassa per qualche istante; ed intimando a Hélène di seguirla, si aprì dinanzi a sé una vecchia porta di legno, che dava sul retro del locale, oltre la quale vi era celato, una specie di piccolo ufficio.
    Quando furono dentro, Nadia la guardò da cima a fondo, e sorridendo le disse: “Come sei carina !!!... ma parli anche bene l’italiano ?!?...”; Hélène ristette, ma senza darle nemmeno il tempo per rispondere, la donna riprese il discorso: “Levati pure il cappotto … mettiti comoda …”. L’aiutò a spogliarsi, Hélène indossava un maglioncino grigio stretto sopra ad una gonna nera. Allora la donna la scrutò ancora una volta con attenzione, e sorridendo aggiunse: “Ti piace tanto la cucina italiana … vero?”, e si mise a ridere.
    Hélène rispose alla prima domanda, senza dissimulare un certo imbarazzo: “... capisco l’italiano… ma devo migliorare molto per parlare bene …”; ma oramai la donna sembrava decisa, e scrutandola ancora una volta da cima a fondo, le domandò: “… ti hanno già spiegato come funziona qui da noi ?!? sai già quanto si guadagna? …”. Hélène fece segno di no con il capo, allorché la donna si appoggiò alla parete, e scandendo le parole col dito alzato, le disse: “Il contratto è tutto in nero, così intanto non paghi le tasse … poi lavori dal mercoledì alla domenica per sette ore, dalle sei all’una … e sono seicentocinquanta euro al mese”.
    Era una cifra per niente male; non solamente Hélène si sarebbe potuta pagare ...
    ... l’affitto della casa, ma avrebbe anche avuto metà di quello stipendio per sé, per le sue esigenze personali; ad esempio, avrebbe potuto comperare una nuova borsetta, adorava alcuni modelli di pelle nera che aveva veduto nei negozi vicino casa. Oppure una elegante giacca di pelliccia, che andava molto di moda quell’anno.
    Si schiuse in un ampio sorriso, e disse che era pronta a cominciare a partire dal dieci di gennaio, quando sarebbe ritornata in Italia, dopo le vacanze in Belgio.
    La donna allora ricambiò il sorriso, e guardando il calendario le disse: “Ascoltami tesoro, è meglio che cominciamo dal mercoledì quattordici, però il sabato o la domenica prima passa a trovarci a quest’ora… ti pagheremo solamente metà mese per questa volta, e ti farò conoscere mio marito”.
    Hélène non aveva mai lavorato in vita sua, e ristette un attimo pensierosa; poi domandò con candore: “… ma … ma non dobbiamo firmare nulla?”. La donna la prese sotto il braccio, ed accompagnandola con dolcezza fuori dal piccolo ambiente, prese il suo cappotto e le diede una delicata pacca sul sedere.
    Si salutarono nei pressi dell’ampio bancone, con una stretta di mano, mentre il locale intorno a loro aveva improvvisamente preso vita, pieno di gente rumorosa e di luci colorate sparse dappertutto.
    
    Ventottesimo episodio
    
    Il volo che da Roma l’aveva condotta a Bruxelles era stato un autentico incubo; Hélène non amava l’aereo, e come se non bastasse, quella volta v’erano state non poche turbolenze lungo la rotta, ...
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