Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... l’aveva trattata dopo quegli accadimenti, l’aveva persuasa del fatto che era stato tutto un semplice ed accidentale momento di follia. Nulla di cui andare felice ed orgogliosa, rispetto delle vicende leggiadre e piacevoli di tutte quante le sue compagne di scuola.
Ventinovesimo episodio
Chiara accettò volentieri di accompagnarla, e le due ragazze si ritrovarono nuovamente a parlare da sole, in francese, come non accadeva da tempo.
La biondina lungo la strada confidò a Hélène, di essersi praticamente lasciata con Lorenzo, aggiungendo che quest’ultimo ancora non si era rassegnato alla sconfitta, ed in cuor suo s’illudeva che tutto fosse ancora come prima. La chiamava in continuazione, tormentandola con la sua gelosia ingiustificata e ridicola, al punto che per Chiara quella vicenda era oramai divenuta uno strazio insopportabile.
Da settimane si vedeva regolarmente con Marco, che le piaceva moltissimo; ed in quel frangente, prendendo Hélène per un braccio, le disse apertamente di essere a conoscenza dei loro messaggi, ma anche di non esserne per nulla infastidita, trattandosi solamente di uno stupido scherzo.
Hélène provò un atroce imbarazzo, ma parlandole sempre in francese, Chiara aggiunse di non essere affatto informata di quanto essi si scrivevano, ma semplicemente di sapere che si trattava di uno stupido gioco.
Assorbita da tutti questi pensieri umilianti e penosi, Hélène fece il suo ingresso nel Caffè, trovandovi la signora Nadia seduta dietro il bancone, ...
... intenta a preparare alcune fatture. Chiara la seguiva a breve distanza, guardandosi intorno.
Quando Nadia la vide, subito si levò in piedi accogliendola con un amabile sorriso. Ed in quel preciso istante, dal piccolo spazio nascosto dietro alla porta di legno sul retro, uscì un uomo non giovane, sulla sessantina, con i capelli piuttosto disordinati e bianchi, ed un lungo sigaro stretto tra le dita. Spostò la donna senza troppa cortesia, e fu dinanzi alle due ragazze. Quel signore era Mariano, il proprietario del locale.
Guardò Chiara con vivace interesse ed entusiasmo, domandandole subito: “Sei tu la ragazza belga?”; ma questa non rispose, lasciando che fosse Hélène a presentarsi, nel suo italiano misto di francese.
L’uomo prese la mano di Hélène, e stringendola con fare cerimonioso, le disse: “… mi aveva detto mia moglie che ti piaceva la cucina italiana … ma a noi va bene così, dimmi solo che taglia porti tesoro”. Le avrebbero ordinato la divisa da lavoro, una semplice camicia bianca con il collo alla coreana, ed una gonna scura lunga un palmo sopra il ginocchio. Le scarpette, rigorosamente nere senza il tacco, le avrebbe invece portate direttamente Hélène.
Le presentò una ragazza piuttosto seriosa, che si faceva chiamare Elle e che veniva dalla Sassonia. A dispetto della sua giovane età, Elle era tra le cameriere più serie ed affidabili, e spesso le venivano assegnate mansioni di grande responsabilità. Insieme a lei vi erano anche Cathy, Veronica e Rosaleen, tutte ragazze ...