Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... stata punita anche lei dal padre allo stesso modo, durante una sciagurata villeggiatura, non più tardi di tre anni addietro.
Erano i maschi quelli che più sembravano volerla umiliare, con i loro atteggiamenti vaghi e ironici; e mentre Pascal parcheggiava la sua moto con totale indifferenza nei pressi del luogo dove le ragazze andavano chiacchierando di cose assai futili, ecco che un altro paio d’occhi scuri, ma stavolta di gran lunga più profondi, volitivi e perfidi, parevano scrutarla da cima a fondo, in modo irrispettoso.
Erano quelli di Maxime, che aveva preso a chiamarla culona, senza che lei se ne accorgesse, in maniera tutt’altro che simpatica o divertente. A scongiurarlo fu più volte Edina, la quale sperava che la situazione non degenerasse ulteriormente: infatti, il fratello di lei s’era tremendamente invaghito ed era fortemente attratto dalla cameriera marocchina e dalle altre ragazze, che cantavano nel coro assieme ad Hélène; e per tale ragione, egli fingeva adesso di corteggiare la poveretta, prendendola inutilmente in giro.
Benché Edina facesse di tutto per impedirlo, suo fratello aveva così preso a trattare Hélène con scellerata confidenza. “Quella stupida culona della tua compagna…” diceva spesso, “mi deve far incontrare di nuovo Floreanne e le sue amiche”, e rideva di lei in modo davvero orrendo e fastidioso.
Hélène invece, da brava illusa qual era, gli credeva; la sua afflizione non durò che una decina di giorni, fintanto che non le scomparvero anche le ...
... ultimissime tracce della punizione subita. Accettò così l’invito di Edina al bistrot vicino alla scuola, in un freddo pomeriggio di fine ottobre.
Hélène scelse una stretta gonna nera che le scendeva fin poco sopra le ginocchia, un paio di calze intere leggermente contenitive, ed un bellissimo paio di stivaloni in pelle; completava il tutto un delicato maglioncino color panna, che si abbinava all’impermeabile del medesimo colore.
Maxime invece non si cambiava molto spesso, e quel pomeriggio aveva ancora indosso gli stessi jeans, la stessa felpa di marca e la medesima giacchetta imbottita in pelle color camoscio visti all’uscita della scuola poche ore prima.
Si sedettero accanto alla vetrina, attorno ad un piccolo tavolino quadrato rialzato su alti sgabelli, mentre Edina faceva la parte di reggere loro il candelabro; evitò tuttavia di sedersi nel mezzo, costringendo di fatto la sua amica a farlo.
Aveva imposto a Maxime, di evitare qualsiasi riferimento alla sciagurata festa di compleanno, e questi si attenne alla disposizione; ma dal momento che il suo intento era quello di provare a rivedere Floreanne, oltre che di incontrare le altre compagne della scuola di canto, egli pensò bene di esordire dicendo: “Cosa farete di bello per Natale? …anche la tua famiglia parte sempre tutta assieme per le vacanze?”; era una domanda preparata per bene, e chiaramente Hélène non ne colse per nulla la doppiezza. Mentre andava leggendo il menu dei dolci, senza molta enfasi rispose: “Non ...