Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... trascinarla con sé dentro il bagno.
Per fortuna in quell’istante si udì la voce della signora Nadia, che dalla sala richiamava Hélène: era prevista una paternale di quelle severe, per avere scontentato quella coppia di clienti che erano usciti lamentandosi. La ragazzotta belga dovette sentirsi ripetere più volte, che era lenta ed impacciata, e che era perennemente distratta mentre serviva.
La moglie del proprietario concluse dicendole: “…per questa volta non dirò nulla a mio marito … ma ai prossimi che si lamentano di te, dovremo vederne le conseguenze tesoro …”.
Si scusò sommessamente, e non osò domandare a quali conseguenze si riferisse la signora Nadia, era una minaccia vaga anche se piuttosto seria. Ma poté uscire dal locale indisturbata, e filò dritta verso la fermata dell’autobus.
Sul telefono trovò due messaggi, uno del solito Marco che la insultava, e l’altro – ancor più sciagurato - di Lele; li lesse entrambi provando un immane senso di fastidio. Ma intanto giunse a casa sana e salva, dopo una serata di lavoro davvero pesante e complicata, e con una buona mattina di domenica avanti a sé per potersi riposare.
Stava prendendo coscienza di piacere agli uomini; non le era mai accaduto prima d’allora, ma a quanto pare il calore e la passione della gente di Roma avevano cambiato di molto le cose. Si sentiva ancora incredibilmente confusa nella testa, Lele non le interessava davvero per nulla, e Hélène non aveva nemmeno ringraziato per il mazzo di fiori che egli le ...
... aveva regalato, né risposto al suo scontato e banale messaggio; del resto, il numero di telefono a Lele, lei non lo aveva neppure mai dato.
Adrian era invece un tipo aggressivo, e Hélène aveva un vivo timore di lui; lo spaventava la sua natura animale, il suo lato passionale e incontrollato. Ma intanto, mentre girava per le bancarelle del mercato cercando biancheria intima a basso costo, erano quegli occhi sanguigni e virulenti che ella teneva fissi nella mente, e non riusciva a dissimulare a sé stessa, un senso strano di attrazione e di smarrimento.
Il mercato era un luogo assai caotico, ma in pieno giorno e con soli trenta euro in tasca, per giunta vestita semplicemente in tuta e con le scarpe da ginnastica ai piedi, Hélène volle vivere da sola quella sua prima esperienza, ed anche acquistare alcuni capi di lingerie che le servivano.
Sentiva che da un momento all’altro le sarebbe accaduto, di cadere nella ragnatela, di finire tra le braccia di un uomo; e allora voleva essere pronta nel migliore dei modi. Il perizoma nero cinturato di pizzo in cima era forse un po’ troppo largo sul davanti, ma dietro presentava unicamente un filino sottile quasi invisibile, e le stava bene; le calze autoreggenti da abbinargli, erano incredibilmente corte, sembravano quasi dei lunghi calzettoni, ed arrivavano solo di poco oltre il ginocchio.
Ma con la gonna scura del lavoro quelle calze andavano alla perfezione, la lasciavano libera disotto, e adesso che il locale era spesso anche riscaldato ...