1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... in maniera un po’ eccessiva, le avrebbero dato sollievo. Così quella domenica Hélène attraversò il lungo viale in salita, diretta verso il suo luogo di lavoro, con grande fremito e turbamento.
    Ma Adrian quella domenica non c’era; era stato sospeso per un giorno solo, per ragioni misteriose. Al suo posto vi era nuovamente il vecchio cuoco Ivan, richiamato per una serata solamente, per rimediare a quella situazione; le cameriere andavano interrogandosi sul perché di quello strano provvedimento, ma nessuna ne aveva compreso il motivo. Si accennava a problemi con la polizia o forse addirittura con la droga; Gheorghe era muto come un pesce, e faceva finta di non sapere assolutamente nulla.
    La signora Nadia alla fine della serata decise di tranquillizzare tutti, e prendendo i camerieri in disparte uno alla volta, li informò del fatto che vi erano stati unicamente alcuni problemi con la questura, ma che dall’indomani il loro cuoco romeno sarebbe rientrato regolarmente al suo posto.
    Allora Hélène si recò in bagno per cambiarsi, senza provare alcun timore; abbassò la cerniera sul retro della gonna, e se la lasciò cadere lungo le cosce, finché non fu giù in terra intorno alle scarpette senza il tacco. Si rimirò l’addome ed il sedere girandosi avanti e indietro dinanzi allo specchio; era grassa e sgraziata, e quegli indumenti intimi così smaccatamente provocanti, le lasciavano decisamente troppa carne scoperta, da tutte le parti, piena rigonfia di cellulite.
    Indossò un pantalone ...
    ... scuro e vi mise sopra il suo solito cappotto nero; si sentiva stranamente sola e insoddisfatta, e mentre al buio in piedi attendeva l’autobus lungo la strada, nemmeno fu minimamente sollevata dal fatto di non avere ricevuto, per questa volta, alcun deplorevole messaggio.
    
    Trentaduesimo episodio
    
    Il professor Ducré iniziò a parlare dell’esame, e lo fece nella maniera più subdola, spiegando come dovevano comportarsi tutti gli studenti che desideravano poterlo rimandare. Era solamente metà febbraio, ma le prime prove sarebbero iniziate già a maggio, e certamente sarebbero stati davvero in pochi, a cimentarsi con quella difficilissima sfida al loro primo tentativo.
    Paula era seduta accanto a Hélène, e quel giorno appariva radiosa e di ottimo umore, mentre Chiara era rimasta a casa, a letto raffreddata e leggermente ammalata; l’argentina si rivolse alla sua coinquilina, prima che riprendesse la lezione dopo l’intervallo, e le disse: “Lele c’è rimasto davvero molto male… non l’hai nemmeno considerato un poco … e mi ha anche detto di averti regalato delle rose”; Hélène provò ancora una volta del vivo disagio, ma con la studentessa di Buenos Aires andava sempre così sin dal primo giorno.
    Si fece forza, e trattenendo a stento la rabbia rispose: “… non so nemmeno perché me le abbia comperate …”, allorché Paula le mise una mano sulla spalla, con disinvoltura, e le disse: “Si è dichiarato con te, gli piaci … e tu cosa aspetti, vuoi rimanere vergine per tutta la vita?!?”.
    Per Hélène ...
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