1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... attrazione.
    Indossare un reggicalze non faceva assolutamente per lei, pensò Hélène mentre ne rimirava un paio, tutti sporchi e stropicciati, pescati dalla cesta dell’intimo usato e squallido, nella bancarella maggiormente provvista; invece trovò un bel paio di collant autoreggenti neri, con un fascione scuro in cima, e la righina su tutto il lato posteriore. Le piacque anche la mutandina color carne, piuttosto sottile sul davanti, ed invisibile sul fondoschiena: le ricordava quella che tanti anni addietro le aveva regalato Edina, per la sua festa di compleanno.
    Prese anche un balconcino nero che prometteva meraviglie col suo seno, che non era troppo grande, ma morbido abbastanza da poter essere agevolmente stretto e sollevato.
    Spese un po’ di soldi, ma quando alla sera giunse il momento di recarsi al locale, si sentiva forse per la prima volta in vita sua, bella ed attraente; percorse il tratto in salita che la portava al suo luogo di lavoro, sotto una fitta pioggia battente, riparandosi con un piccolo ombrello nero. Con le cosce nude sotto alla gonna, che si strofinavano di continuo.
    
    Trentacinquesimo episodio
    
    Come annunciato e come abbondantemente atteso, quella sera Adrian aveva chiaramente l’intenzione di portarsela a letto. Hélène lo intuì immediatamente quando lo vide di soppiatto entrando dentro la cucina; aveva l’occhio vivace e scuro, sembrava già piuttosto caldo e carico di desiderio.
    Glielo fece intendere esplicitamente, parlandole sottovoce, senza farsi ...
    ... sentire da Gheorghe che nel frattempo stava prendendo un ordine da Rosaleen.
    “Stanotte verrai ospite a casa mia; ti farò ballare sul serio…”.
    Hélène fu subito, ed inopinatamente, tutta fradicia in mezzo alle gambe, in maniera assurda. Dovette chiudersi in bagno e provare a ripulirsi con la carta igienica, senza però risolvere in pieno la faccenda; continuava infatti a bagnarsi di tanto in quanto, e non riusciva a smettere di eccitarsi al solo pensiero di quello che l’attendeva.
    Non le era mai accaduto di sentirsi così, in vita sua: aveva il ventre rigonfio di liquidi, il monte di Venere perennemente umido, e di tanto in quanto delle profondissime scosse, di autentica voluttà; si sentiva veramente come una femmina animale travolta dai calori dell’accoppiamento, e la primavera non era nemmeno ancora giunta al suo inizio.
    Girava tra i tavoli con la testa persa tra le nuvole; e commise anche un paio di stupidi errori verso alcuni clienti, ma senza serie conseguenze per sua fortuna; la signora Nadia, infatti, non se ne rese nemmeno conto.
    Passarono cinque ore, durissime e quasi interminabili, e per almeno altre due volte la ragazzotta belga dovette infilarsi nel bagno, nel tentativo di ripulirsi l’umido che aveva tra le cosce e che l’accompagnava dall’inizio della serata.
    Mentre il tempo trascorreva, un sentimento di indicibile vergogna iniziava ad affacciarsi nella sua testa, dapprima timidamente e sommessamente, ma poi in modo sempre più marcato ed insistito; era come un ...
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