Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... un assurdo ed inconfessabile piacere.
Il fastidio provato durante quei momenti d’abuso, improvvisamente s’era volto in una fonte inesauribile di perversione e d’eccitazione, in modo vergognosamente indecente; fino al punto che una di quelle sere, Hélène si toccò nel letto ripensando agli istanti in cui era stata spiata da Jan, mentre Adrian la prendeva sul divano.
Proseguirono studiando, con l’esame che era previsto solamente di lì ad un mese, con buona lena e grande determinazione. Ma giorno dopo giorno, Hélène sentiva nuovamente montare la sua voluttà, in un crescendo mai provato prima d’allora, una sorta di china depravata ed ossessiva. Riprese ad indossare il suo intimo smaccatamente sensuale, senza sapere nemmeno quale fosse la ragione.
E la sera di quel venerdì di marzo, Hélène si rese conto di desiderare ancora una volta, che Adrian l’abusasse. Come una gatta in calore, che passa il suo tempo a strusciarsi contro tutti gli spigoli appuntiti che essa incontra, quella sera Hélène entrava ed usciva da quella cucina spesso, decisamente troppo spesso; il cuoco romeno, che certamente aveva fin dal principio notato, quel pericoloso cambio di atteggiamento, prese allora a stare al gioco in maniera volgare e spudorata. Dapprima tastandole il sedere una volta ancora, mentre Hélène passava imprudentemente nelle sue vicinanze, poi appoggiandole direttamente una mano sul pube, senza davvero alcun ritegno, facendola trasalire.
Il peggio sarebbe accaduto sul finire, quando ...
... Hélène prelevò dal tavolaccio bianco un intero vassoio di flute ripieni al sorbetto di limone. Sollevò quel vassoio e volse le spalle ad Adrian, che intanto aveva preso a guardarla.
Gheorghe era girato di lato, stava mettendo diversi piatti dentro alla lavastoviglie facendo non poco rumore; Adrian capì che avrebbe potuto fare di Hélène, tutto ciò che egli voleva: ed allora la fermò trattenendola per un fianco. In quell’istante la ragazzotta ristette immobile in piedi, col vassoio in delicato equilibrio fermo tra le mani.
Non poteva muoversi né voltarsi, altrimenti i flute di sorbetto disposti sul vassoio si sarebbero sicuramente rovesciati creando un vero disastro; attese allora che Adrian le sollevasse inopinatamente la gonna sul didietro, fino a scoprirle per intero il sedere bianco, adornato da un filino nero invisibile e dalla sua corona di delicato pizzo in cima.
Le affondò ambedue le mani, con i suoi guanti trasparenti, nelle natiche molli e tremolanti, stringendole e rilasciandole diverse volte, sempre con la gonna ben alzata; i bicchierini iniziarono a tintinnare miseramente nel vassoio, senza rovesciarsi. Hélène in quell’istante socchiuse gli occhi, sentiva quelle mani affondarla nella pelle e nell’animo, umiliandola e facendola godere; fu prossima a raggiungere anche un assurdo orgasmo, ferma in piedi come una stupida, col vassoio sempre stretto tra le mani.
Adrian la palpeggiò a lungo, come e peggio di una bestia, sentendole la pelle vibrare come la superficie ...