Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... malizia.
Avrebbe voluto fare per bene il proprio dovere, e capire se qualche cameriera l’avesse infine servito, o se quegli fosse piuttosto uscito dal locale tutto solo e scontento; Cathy rispose di non avere visto assolutamente nulla.
Ma proprio in quel precisissimo istante, come travolta da una scossa elettrica improvvisa, la cameriera bionda trasalì raggelata: si batté con una mano aperta la fronte, esclamando tutta ad un tratto a gran voce: “La cassa, diavolo la cassa!”.
Erano sparite diverse banconote, per il valore di oltre tremila euro. La signora Nadia dovette riprendersi immediatamente dal suo incomprensibile ed inusuale torpore; e subito chiamò a raccolta Cathy, in un faccia a faccia durissimo, consumato dietro la barra di legno, che non passò certamente inosservato nemmeno ai tanti clienti seduti dentro il locale.
Cathy allargava di continuo le braccia, ma la signora Nadia le puntava il dito addosso a ripetizione, minacciandola. La cameriera bionda dovette pertanto riferire tutto quanto, compresi i dettagli che le aveva rivelato Hélène: un uomo basso e leggermente zoppo era entrato nel locale, per poi uscirne subito dopo, apparentemente senza consumare nulla.
La signora Nadia telefonò immediatamente al marito, il quale come tutti i sabati, s’andava trastullando in qualche luogo poco raccomandabile, con le carte da poker e con la roulette. Lo chiamò, e quegli diede immediata disposizione, di tenere tutti i camerieri e i cuochi chiusi dentro il locale, fintanto ...
... che tutti i clienti non fossero andati via, e fece intendere che si sarebbe precipitato sul posto di lì a poco.
Hélène era agitata e turbata: era abbastanza evidente come potesse essere stato proprio Jan, a fare sparire il denaro. Si domandava tra sé e sé, se avrebbe dovuto confessare il proprio sospetto, e quali sarebbero state alla fine le conseguenze per lei. Non c’era da scherzare con quella gente, rifletteva.
Il pensiero andò ad Adrian, con non poco timore per la possibile reazione che quegli avrebbe potuto avere, qualora Hélène avesse parlato in modo accurato. E subitaneamente, la verità apparve ai suoi occhi chiara e lampante: lo strano atteggiamento esibito dal cuoco romeno durante l’intera serata, la sua rabbiosa reazione quando lei era entrata in cucina per riferirgli di avere veduto Jan; evidentemente s’era trattato di un piano architettato con cura nei minimi dettagli da entrambi.
E Hélène non poteva certo sapere, che la spremuta al limone della signora Nadia, la stessa che quella beveva tutte le sere, era stata sapientemente ritoccata con abbondanti dosi di sonnifero, così da farla intorpidire e quasi addormentare.
Un clima scuro scese improvvisamente sul locale, mentre i tavoli si andavano completamente svuotando; nel frattempo il signor Mariano aveva fatto il suo rapido ingresso sul posto, tutto quanto trafelato, infilandosi senza tanti convenevoli nel piccolo studio chiuso sul retro.
Dopo qualche minuto, tra gli ignari camerieri si diffuse l’idea che il ...