1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... proprietario stesse ora osservando, una ad una, tutte le immagini riprese da una piccola telecamera nascosta; disposta sopra l’ingresso e rivolta verso l’interno delle prime due sale. Hélène udì la cosa, inizialmente con scarso interesse: poi, non appena realizzò come erano andati gli eventi, si sentì tutt’insieme ad un tratto sprofondare.
    Aveva accolto Jan salutandolo, lo aveva preceduto e accompagnato non lontano dalla cassa, e proprio lì lo aveva abbandonato da solo, proseguendo infine fin dentro alla cucina. Aveva anche rivelato a Cathy, di essere a conoscenza di come quegli fosse un intimo amico di Adrian; tutto quanto il gioco si andava ricomponendo alla perfezione, e Hélène sentiva adesso le gambe tremarle, e la testa brulicare di paura: che cosa l’avrebbe aspettata?
    Una alla volta, il signor Mariano volle parlare in privato con tutte quante le cameriere del locale: le tenne sedute nel corridoio come se avessero dovuto prender parte ad un processo, mentre la signora Nadia le controllava imponendo loro di tacere in assoluto e rigoroso silenzio.
    Sfilarono nell’ordine Cathy, Veronica, e Rosaleen. Hélène fu tenuta in disparte, era evidente come il signor Mariano intendesse ascoltarla per ultima; ne ebbe diretta conferma, quando vide passare anche Daniele e Leo, i due camerieri maschi. Infine, fu la volta di Gheorghe, che taceva spaventato. Tornò a pulire la cucina senza dire una parola.
    Rimasero nel corridoio Adrian e Hélène, con la signora Nadia che li fissava in ...
    ... modo oltremodo serio e minaccioso; nella sua mente, erano chiaramente loro due i colpevoli.
    La ragazzotta belga non resistette oltre, e prese a piangere e a singhiozzare: fu anche questo interpretato come un chiaro segnale di colpevolezza. Al punto che la signora Nadia, in preda ad un evidente stato di rabbia, le afferrò addirittura un orecchio, puntandole il dito contro il viso, ed insultandola: “Avrei dovuto saperlo, che eri solo una stupida senza cervello… ma stavolta avrai finalmente quello che meriti!”.
    Dopo dieci o forse venti, interminabili minuti, mentre fuori le serrande erano già quasi completamente abbassate, Adrian e Hélène furono convocati assieme dal signor Mariano, proprio come in quella lontana sera di metà febbraio, quando Hélène aveva perduto la sua verginità.
    Ma questa volta l’espressione del viso, ed il tono di voce del proprietario del locale erano ben diversi. Teneva il sigaro acceso stretto tra le dita, e digrignava i denti con ferocia; perfino il rude ed aggressivo cuoco, pareva tremare in quell’istante, dinanzi all’uomo seduto dietro la scrivania, che batteva i pugni sul tavolo in continuazione.
    Esordì dicendo: “Pensavate di farmi fesso tutti e due vero?!? …ma quanto siete bravi!”. Poi riprese: “Ma non sapevate che qui abbiamo le telecamere, e che noi vi osserviamo tutto il tempo eh?!? … non sapevate nemmeno che quel vostro amico, che vi attende sempre fuori dal locale, lo avevamo già visto e lo conoscevamo bene?”.
    E concluse: “Siete proprio degli ...
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