Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... sapere che cosa il signor Mariano le avrebbe adesso ordinato di fare, e piangendo. Quegli tossì un paio di volte in maniera vistosa e innaturale, come a voler sottolineare una certa meraviglia ed un certo stupore; in realtà non si aspettava affatto che quella visione potesse arrivare a provocargli un simile effetto: sentiva infatti il pene spingere di nuovo sotto i pantaloni, in maniera piuttosto inattesa e altrettanto evidente.
Decise allora di insistere, voleva davvero ridurre la povera cameriera in uno stato di totale afflizione e pena. Le disse quindi: “Da oggi in poi, non indosserai più questa robaccia … ti voglio leggera e snella sotto alla gonna, con le cosce completamente nude … e non costringermi a controllarti tutto il tempo chiaro !?!…”, e poi riprese: “E adesso giù! abbassati quella ridicola calzamaglia che non sembri nemmeno una donna…”.
Hélène per un istante non fece nulla, e subito il proprietario del locale lo interpretò come un atto di diniego; ma invece di adirarsi o di costringerla, egli fece qualcosa di ancor più subdolo e terrificante; pensò che avrebbe potuto punirla con un oggetto da cucina, e mentre sentiva il pene vibrargli insistentemente dentro ai pantaloni, le urlò alle spalle: “Io vado di là a prendere lo sai che cosa? … una bella paletta di legno per te … e tu se non vuoi farmi perdere del tutto la pazienza, fatti trovare pronta con la calzamaglia abbassata”.
Uscì dallo studio sbattendone la porta; in quel momento Hélène si ritrovò da sola, ...
... con la gonna avvolta intorno ai fianchi, le mani strette attorno ai due braccioli, e le gambe che le tremavano; avrebbe voluto fare qualcosa, reagire o addirittura provare a scappare; ma così facendo, avrebbe sicuramente perduto il suo posto di lavoro, e avrebbe dovuto trovarsi un nuovo modo di pagarsi l’affitto per la casa. Senza contare che il signor Mariano avrebbe potuto addirittura pensare di denunciarla, con il rischio di passare qualche serio guaio con la polizia.
Quindi ristette angosciata, senza muoversi; respirava profondamente nell’ambiente buio e angusto dello studio, rimanendo sempre nella posizione reclinata, tacendo e sospirando. Ancora non immaginava che il signor Mariano intendesse punirla sul serio, pensava in cuor suo che quegli intendesse piuttosto, spogliarla lentamente per poi poterla toccare, almeno così aveva interpretato i suoi continui riferimenti al fatto di non essere più abbastanza giovane.
Certamente non aveva fatto così come quegli le aveva ordinato, di abbassarsi le calze: e allora quando la porta dello studio si aprì nuovamente, subito Hélène trasalì nel sentire il rumore della paletta di legno che l’uomo batteva contro la sua stessa mano. Le disse immediatamente: “Non fai come ti dico e non ubbidisci? … allora significa che vuoi proprio prenderle … te le devo suonare per davvero ?!?”.
Hélène provò a rimediare alla situazione e lo fece in modo rapido e goffo, abbassandosi le calze non senza un po’ di fatica, dato che le si erano incollate ...