Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... Chiara, con scarsissima concentrazione ed inequivocabili difficoltà; la biondina non faceva null’altro che distrarsi, mentre Hélène continuava a provare un discreto dolore su tutto quanto il didietro: quei bruttissimi lividacci viola, non ne volevano proprio sapere di venire via.
Paula se ne stava sempre più tempo per conto suo, chiusa in un atteggiamento introverso e misterioso; da qualche tempo s’era barricata dentro ad un suo mutismo strano e indecifrabile, del tutto inaspettato per una ragazza dal carattere allegro e solare come il suo.
Il mercoledì mattina i segni viola che Hélène aveva sul sedere, erano divenuti completamente neri; la ragazzotta belga volle così indossare nuovamente un casto paio di mutande normali. Ma non poté fare a meno di adoperare, per una volta ancora, le proprie calze autoreggenti scure: temeva che il proprietario del locale potesse arrivare fino al punto di controllarla, così come aveva minacciato.
La signora Nadia era sempre estremamente rigorosa e severa nei suoi confronti, era evidente come la sopportasse a malapena, e come la disprezzasse in maniera irreparabile.
Nel frattempo, Hélène venne a sapere qualcosa di più sul conto di Adrian e del suo amico Jan: fu il cuoco Gheorghe a confidarle che i due erano ancora a piede libero, dopo un giorno intero trascorso in questura; sarebbero stati sentiti dal giudice assieme al signor Mariano ed alla moglie Nadia, la mattina stessa dell’indomani. Il cuoco aggiunse di essere davvero dispiaciuto ...
... per i suoi due connazionali, ma di temere che realmente essi avessero potuto architettare, tutto quanto quello sgangherato fattaccio assieme.
Un messaggio di Adrian raggiunse non senza sorpresa, il telefono di Hélène esattamente quella sera; era la prima volta in assoluto in cui quegli le scriveva, e lo fece in modo davvero irrispettoso e sgarbato: “Te la sei scampata solo perché l’hai data al proprietario … troia che non sei altro”.
La situazione si stava facendo insopportabile, e Hélène temeva sempre di più per sé stessa; finalmente all’indomani venne confermata dalla signora Nadia a tutte quante le cameriere del locale, la notizia dell’arresto del cuoco romeno e del suo compare. Hélène era innocente, nemmeno il giudice aveva rivelato nulla di sospetto, nel modo in cui ella aveva accompagnato uno dei due colpevoli, presso il bancone con la cassa; un nuovo messaggio scriteriato di Adrian, accusava invece Hélène di avere testimoniato il falso contro di lui, pur di incastrare lui e l’altro suo amico.
Hélène era preoccupata, e volle pertanto aprirsi e confidare ancora una volta, tutti quanti i suoi problemi e tutte le sue paure a Chiara, la mattina tarda del sabato. Lo fece ancora una volta mentre Paula era uscita, rivelando alla sua coinquilina bionda tutta la torbida vicenda del furto, e le minacce ricevute; omettendo però chiaramente, il triste epilogo della domenica mattina e le botte prese.
E già l’indomani lo strazio si sarebbe ripetuto. Hélène non aveva mai smesso di ...