1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... sedere sul divanetto della sala centrale, e si volse verso la barra con tutti i calici del vino rovesciati; le disse: “… adesso chiudi bene gli occhi…”. Hélène obbedì, e dopo pochi istanti udì nell’aria chiusa e rarefatta di quel luogo, un sibilo vago e lontano; dopo qualche secondo divenne più netto e vicino. Il signor Mariano le ordinò di aprire gli occhi, e le mostrò la lunga bacchetta di legno duro che egli brandiva nella mano. La scosse una volta ancora, dall’alto in basso, con le movenze solenni d’un direttore d’orchestra.
    Hélène ristette spaventata, irrigidendosi lungo tutta la spina dorsale, nella sua camicetta bianca d’ordinanza. Rimase immobile sul divano in posizione inarcata, così come s’era disposta nell’istante in cui aveva riaperto gli occhi.
    Il signor Mariano scosse un paio di volte ancora, la dura bacchetta a pochi centimetri di distanza dal suo viso; e solamente in quel frangente, utilizzando l’attrezzo come se fosse la punta d’una lancia, le fece segno d’alzarsi e di entrare nel solito piccolo studio, la cui porta era ancora chiusa lì dinanzi.
    Hélène allora si sollevò senza alcuna leggerezza, tenendosi ambedue le mani aperte sul volto, e muovendosi con postura sempre lievemente inarcata; a quel punto il suo padrone ebbe quasi l’istinto di colpirla sul didietro della gonna, mentre ella gli passava dinanzi. Poi si mosse alle sue spalle, con la bacchetta infilata sotto il braccio, potendo così estrarre dal taschino della camicia, un sigaro nuovo da ...
    ... scartare.
    La porta dello studio era chiusa, e Hélène si arrestò di fronte ad essa, non sapendo esattamente cosa fare; non aveva ancora parlato da quando era entrata dentro il locale. Il signor Mariano le disse, senza alcuna cortesia: “La chiave si trova nel primo cassetto sotto alla credenza … io ti aspetto qui, rapida”.
    Hélène provò per una volta ancora, l’insano istinto di scappare via da quel luogo, che sembrava sempre più simile ad un inferno. Ma non lo fece, e tornò indietro fino in fondo alla sala di mezzo, con la piccola chiave di ferro stretta nella mano. “Apri”, le ordinò il suo datore di lavoro, e così ella fece, trovando la solita scrivania di legno che l’attendeva, nella penombra della piccola stanza.
    In quel momento, sentì la bacchetta di legno che le veniva imposta sul sedere, lungo il retro della gonna; il signor Mariano la stava testando, e voleva fargliela sentire in tutta la sua durezza e nel suo spessore.
    Poi accese il suo sigaro, e prese a tirarlo e a tossire in maniera scomposta; infine, dopo l’ennesimo colpo di tosse, le disse con tono fermo: “Se fossi stato più giovane di vent’anni … ci sarebbe stato quest’oggi un cazzo duro, al posto della bacchetta … ti dovrai contentare di questa, cameriera”.
    Hélène prese a piangere disperatamente, con ambedue le mani aperte sugli occhi, e le unghie aggrappate alle sopracciglia; non poteva fare null’altro, di fronte a quelle parole così volgari e spregevoli: avrebbe voluto nascondersi.
    Il signor Mariano riprese, tra ...
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