Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... vecchio mobilio anni Cinquanta lo rende anche un po' triste e dimesso.
Resisti alla tentazione di aprirti una birra, al massimo puoi toglierti la camicia e restare in canottiera se vuoi; e soprattutto puoi sederti di nuovo: quella vecchia sedia in legno non sarà comodissima, ma almeno non è calda come il divano in finta pelle accomodato dinanzi al televisore.
Adesso puoi rilassarti, vecchio omone con i baffi alla Dalì; e perché no? anche aprirti un po' la cintura sul davanti. E visto che ci sei, anche sbottonarti i pantaloni eleganti di flanella.
Fallo per bene, per oggi te lo sei meritato, e non temere se a venir giù sono anche i tuoi boxer da pugile: il legno della sedia ti terrà fresco, mentre appoggi il tuo grosso fondoschiena tanto grezzo e pesante, e anche un po' sudato; e quel pene così stanco e molle da tempo inoperoso, ti penzolerà tutto quanto appiccicoso in mezzo alle gambe.
Ora che ti sei un po' rilassato, guarda la parete bianca di fronte a te, a lato del mobiletto con il servizio di piatti in bella mostra: Hélène è lì, ce l'hai messa tu, di spalle con le mani aperte appiccicate al muro. È da venti minuti che piange ininterrottamente, singhiozzando e asciugandosi le lacrime tutta voltata dall’altro lato.
Eppure, stavolta la ragazzina l'ha combinata davvero grossa, e tu hai perso del tutto la tua pazienza; e adesso se ne sta in lacrime dinanzi al muro, con la sua canottierina gialla tutta stretta abbottonata sul davanti, il pantaloncino estivo e lo slippino ...
... sottile avvolti intorno alle ginocchia, ed il sederone tutto gonfio per le botte che le hai dato.
Hai deciso che la misura era colma, e gliele hai suonate per davvero. Quando parlare non serve più a niente, Hélène ascolta e comprende solamente il tonfo degli sculaccioni; e oggi pomeriggio gliele hai date davvero per bene, al punto che pensi che questa volta imparerà davvero a rigare dritto.
Il suo pianto incessante inizierà pure ad infastidirti, ma cosa puoi farle ancora, dopo averla ridotta in quel modo? Certamente lo rifaresti di nuovo senza alcuna remora.
Adesso è finalmente tempo di rilassarsi: la mano un po’ stanca scivola verso il pene penzolante, schiudendolo per un solo istante, fino ad emanare il suo odore alacre in mezzo all’aria completamente afosa della stanza.
Ti accorgi che è vivo, e che il sangue ha ricominciato a pulsare; fissalo per bene allora, il sederone tutto rigonfio di Hélène: sembra quasi un volto triste, ad osservarlo con attenzione; due profonde gote arrossate, ed una riga nel mezzo, lunga e silenziosa.
Lo muove un po’ lentamente, quasi volesse farlo respirare, dopo l’afflizione del castigo, mentre la schiena rimane leggermente reclinata su un lato, e le mani schiuse contro il muro.
Aprilo nuovamente con la mano, ed in quell’istante il tubo molle prende forma, acquisendo nerbo e sostanza. Diviene come un piccolo tronco d’albero diviso in due, e allora puoi afferrarlo nella sua metà inferiore.
È lì che il laccio della mano dà il meglio di sé: lo ...