1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... adesso sia passato tutto quanto…”, aggiunse, rivelando di possedere un pessimo sarcasmo; era infatti ovvio che a distanza di quasi tre mesi, non potesse esserle rimasta alcuna traccia visibile.
    Hélène prese tutto il coraggio di cui disponeva, sorseggiò il suo vino per provare ad apparire disinvolta, ma non riusciva proprio a dissimulare il proprio travaglio e l’enorme disagio. Raccolse con fatica le parole, e disse: “Ti ringrazio, davvero”.
    In quel momento Laurent stappò una bottiglia di champagne; erano le undici e un quarto ed era giunto il momento di iniziare a brindare. Hélène ne approfittò per alzarsi e rifugiarsi in bagno, dove poté rinchiudersi e rimirarsi per bene dentro lo specchio: il vestitino le stava a pennello, anche se sul braccio nudo aveva la pelle d’oca, e la vita sembrava improvvisamente scoppiarle. Si liberò e si sedette sulla tazza per fare la pipì, ancora tremava tutta quanta: e non capiva affatto, se fosse tutto e solo del semplice sudore, quello che poteva avvertire bene tra le gambe. La pelle rigonfia dei fianchi le usciva di fuori dappertutto sotto al vestito, come se volesse respirare, chiusa impacchettata dentro la stretta delle calze trasparenti.
    Quando ritornò nella sala, dallo schermo della grande televisione accesa, si iniziavano a contare gli ultimi minuti prima della mezzanotte: ne mancavano solo venti. Furono versati altri bicchieri di champagne in un clima di grande baccano e goliardia, mentre la musica andava avanti.
    Era confusa, non ...
    ... riusciva più a capire se quello che provava, fosse fastidio, disagio, o più semplicemente vergogna: ma certamente avrebbe fatto di tutto, pur di non trovarsi nuovamente invischiata in una situazione simile. Giunse la mezzanotte come una liberazione, a breve sarebbe potuta ritornare finalmente a casa. Pascal le sorrise nuovamente durante il brindisi, ma subito si distolse in un bacio appassionato e profondo nei confronti di Jeanne; le si era aggrappata tutta addosso, stravolta dal vino e dalle danze.
    Nicole e Claudia inscenarono un ballo, riuscivano a malapena a stare in piedi, mentre tutti intorno a loro ridevano; dopo cinque minuti Pascal si alzò per cambiare il disco, mentre Jeanne provava invano a scegliere qualcosa di diverso, rovistando nella nutrita collezione di lui; fino al punto di rovesciarne un mucchio, di vecchi dischi, per terra.
    In quell’istante il telefono di Hélène squillò: era sua madre, e probabilmente voleva sincerarsi che ella stesse bene e che tutto stesse andando secondo i piani; il grande baccano le avrebbe sicuramente impedito di parlare, oltre che poter suscitare non poca preoccupazione dall’altro lato del telefono. Ma il monolocale era piccolo ed apparentemente non vi era alcun luogo in cui potersi appartare; Hélène realizzò subito che l’unica possibilità era quella di chiudersi in bagno, e tenendo sempre nella mano il telefono mentre quello squillava, si avvicinò e fece per aprirne la porta.
    Ma non sapeva affatto cosa l’attendeva; e quello che ...
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