Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... avrebbe veduto lì dentro, non lo avrebbe nemmeno lontanamente immaginato: Jeanne era seduta sulle ginocchia di Pascal, che a sua volta se ne stava tutto comodo sopra il coperchio chiuso della tazza; coi jeans completamente scesi in terra.
I due stranamente non dissero nulla né reagirono affatto nel vederla entrare lì nel bagno, sembravano completamente travolti dalla follia e dalla passione più irrefrenabile: la biondina aveva il lato posteriore del vestito alzato per bene, con la pelle nuda in bella mostra, mentre le mani del suo ragazzo la trattenevano salda per i fianchi; stava già rimbalzando sulle ginocchia di lui in maniera soffice, con la bocca socchiusa ed una strana espressione del viso.
Hélène arretrò istintivamente, era spaventata, ma subito udì la voce di Pascal dietro le spalle di Jeanne, tranquillizzarla: “No, non devi andartene …basta che non rispondi a quel coso”. Con terrore Hélène vide anche le minuscole mutandine nere, di morbido pizzo, che cingevano le caviglie dell’amica: era di fatto impossibilitata a muoversi, trattenuta dal suo ragazzo e paralizzata dallo slippino lungo le gambe.
Hélène mise una mano sugli occhi per non guardare, mentre sentiva la schiena ribollirle e la pelle tremarle per l’emozione e per la paura: era la prima volta in vita sua, che le capitava di assistere ad una scena di sesso; la sua amica esclamò balbettando: “…gi … girati, tu non puoi guardare…”.
E prese ad ansimare dolcemente, mentre le mani di Pascal continuavano a ...
... trascinarla in su e in giù, con maggiore forza e voluttà; Hélène per fortuna non aveva potuto intravedere nulla delle loro parti intime, dal momento che il vestito di Jeanne ricopriva completamente l’addome di lei; ma era del tutto evidente, come il suo ragazzo la stesse in quel momento già penetrando per bene, in maniera forte e decisa.
Hélène era in uno stato di grande ansia e di confusione, ma obbedì e si voltò, appoggiando ambedue i gomiti alla porta, con il telefono sempre stretto nel palmo della mano destra: aveva squillato una seconda volta, ma lei non se ne era resa nemmeno conto; non fece nulla, mentre udiva la sua amica ansimare penosamente, come se stesse montando lentamente in lei un’inesorabile sofferenza. Ebbe uno scatto dentro alla pancia più lungo ed intenso dei precedenti, e prese a vibrare tutta quanta, con i gomiti sempre appoggiati alla porta.
Pascal decise di aumentare il ritmo, e Jeanne corrispose con un tenero gridolino, quasi volesse dare conto di avere compreso la sua intenzione; Hélène lo udì ed iniziò a temere il peggio per sé stessa. Fu lì che Jeanne fece quello che lei non si sarebbe mai aspettata: allungò entrambe le mani fino ad appoggiarle in modo giocoso e perverso sul retro della gonna di lei; gliele affondò nel tessuto morbido di lanetta, avvertendo il segno netto delle mutandine, e la pelle rigonfia del sedere al loro interno: Hélène trasalì e spalancò gli occhi.
Ma non era che l’inizio, e subito dopo ella udì la voce roca di Pascal, che ...