1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... immaginato: “Signora glielo prego, non dica al signore che glielo ho raccontato … ma io devo dirglielo…”; poi aggiunse: “Glielo prego signora, non glielo dica”.
    
    Dodicesimo episodio
    
    Che cosa c’era di tanto spaventoso, da causarle tutto quel timore? La signora Dominique dovette insistere a lungo, e promettere che non avrebbe riferito nulla.
    “Era tanto tempo fa, era a marzo”, “E cosa è successo?” le domandò la padrona, stava iniziando a perdere la pazienza; “Non si arrabbi signora…”, replicò la cameriera, con la voce sempre spezzata dal pianto; poi trattenne il fiato e disse: “Il signore mi ha presa in casa, mi ha…”, “Cosa?” impallidì la madre di Hélène; “Che cosa ti ha fatto mio marito?”.
    “Mi ha … presa signora, non so come dirlo”; il silenzio dall’altro lato del telefono era a dir poco irreale; “Il signore mi inseguiva per tutta la casa, sembrava impazzito, aveva il coso… tutto di fuori…”, e si mise nuovamente a piangere.
    Era un sabato pomeriggio di marzo, quando la signora Dominique aveva accompagnato Hélène e Bianca al corso di canto; la notizia della gravidanza della cameriera, ed il fatto che era divenuta maggiorenne, a quanto pare fecero tracimare un qualcosa che nel signor Eric ribolliva da tempo.
    “Non piangere Flora …ti prego, ma dimmi”, riprese la signora Dominique, vincendo il momento iniziale di totale e rabbiosa incredulità; “Era mai successo niente di simile in passato, con quel porco di mio marito?”. Era la prima volta che parlava di lui in questi ...
    ... termini, mai in tutti quegli anni il signor Eric le aveva dato ragione di alcun sospetto.
    “Il signore mi chiedeva sempre…”, rispose la cameriera deglutendo a fatica le lacrime, “Mi chiedeva tante volte se gli facevo vedere il culo … voleva guardarmi sempre il culo”. “E ti toccava quel maiale?”; “No, signora, prima di quella volta non mi ha mai toccata … voleva semplicemente guardarmi”.
    Aveva dapprima pensato di sfogarsi da solo in bagno, con il risultato di provare un’erezione incredibile, poderosa. Ma non concluse la cosa e pertanto uscì nel corridoio, con quella specie di asta rigida che si muoveva fuori dai pantaloni; Floreanne lo vide e subito comprese, con paura, che le cose non sarebbero andate a finire nel verso giusto: era anche rosso e sudato in viso, sembrava in preda alla follia.
    “Tu vieni qua che ti fotto, stavolta ti fotto”, le diceva mentre la inseguiva, con quella verga che oscillava impazzita fuori dai pantaloni, mentre la cameriera spaventata fuggiva prima nella cucina e successivamente nella veranda.
    Fu presto raggiunta, la afferrò con vigore tirandola per il colletto del grembiule; Floreanne sentì quell’oggetto sul retro della gonna e trasalì, non poteva credere a quanto stava per accaderle; la fece piegare in ginocchio sulla poltrona disposta tra la veranda e l’ingresso.
    Con una mano le teneva il colletto da dietro, facendole davvero molto male; con l’altra le sollevò completamente il grembiule e la gonna nera che aveva di sotto, scoprendole una mutandina ...
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