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Storia di Hélène
Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com
... fotografie con la festeggiata e continuando a dimenarsi; la signora Dominique parlottava con alcune tra le più assidue amiche della figlia, e sembrava vivamente soddisfatta del modo in cui la festa andava svolgendosi; la sorellina Bianca se ne stava defilata. Ma ad un certo punto la madre fece cenno di doversene andare, Bianca si stava annoiando da morire e doveva ancora finire di fare i compiti; Hélène provò in tutte le maniere a fermarla, causando non poco stupore nella donna, la quale tutto si sarebbe aspettata, tranne che sua figlia insistesse affinché ella si trattenesse. Ma quella le diede un tenero bacio e l’abbracciò stringendola a sé, per qualche istante, prima di mollarle un bonario scapaccione, salutandola. Dopo pochi minuti, le luci della sala vennero accese a giorno, e la ragazzotta vide nuovamente Vincent che insieme ad André, sospingeva trascinandola un’elegante poltrona rossa, prelevata da qualche altra sala accanto; che cosa mai pretendeva quello sconosciuto da lei, dopo che ella gli aveva concesso controvoglia un ballo assieme? L’amico più anziano li seguiva: i due si erano praticamente uniti alla festa, grazie alla scellerata iniziativa di André e di Sonia. Avrebbe voluto mandarli via e litigare con la sua coppia di amici, ma certamente la cosa non sarebbe passata affatto inosservata; fece allora finta una volta ancora di ignorarli, sperando che qualcosa di nuovo potesse intervenire, a distogliere l’attenzione di tutti quanti; la solidale Edina andò ...
... a domandare se si potesse accendere nuovamente la musica, e fu subito accontentata, ma nessuno aveva più voglia di ballare, la stanchezza aveva iniziato a prevalere. Sonia allora si avvicinò alla ragazzotta con passo lieve e felpato, ed in modo cortese le porse ambedue le mani, pregandola gentilmente di seguirla: Hélène si sentì il mondo crollare addosso, ma non trovò nulla di meglio da fare, che non sorridere verso il centro della sala, facendo finta di essere complice e di trovare quel gioco tutt’altro che increscioso ed imbarazzante. Avanzava verso la poltrona disposta sulla parete in fondo, muovendo i fianchi molli in maniera piuttosto goffa ed incerta; era incredula per quanto era sul punto di fare: a breve si sarebbe disposta per ricevere nuovamente qualcosa di molto simile al castigo d’una piccola bambina; anche se si trattava di una punizione che tutti quanti avrebbero definito null’altro che uno stupido scherzo. “Dai Sonia, dai per favore” provò a dire all’amica ridendo, mentre quella con aria divertita ed espressione leggiadra, guardando tutto il gruppo dei presenti, li chiamava a raccolta; le ginocchia nude di Hélène con tutti i suoi stivaloni neri, vennero accomodate sul tessuto rosso in stile vittoriano dell’enorme poltrona, mentre coloro che non erano stati invitati alla festa di Nicole, domandavano stupiti, in che cosa consistesse quell’incomprensibile rituale. André chiese a Vincent di togliersi la propria cintura: era stato lui a ballare con Hélène per ...