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Storia di Hélène
Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com
... dei suoi esami si narravano aneddoti drammatici, di plateali bocciature e di giudizi disastrosi. Hélène riusciva a comprenderlo meglio rispetto agli altri professori, dal momento che egli parlava in italiano con tono fermo e deciso, ma al solo pensiero di dover affrontare l’esame di Diritto Privato dinanzi a lui, provava paura e brutti presentimenti. Sperava solamente che il tempo le venisse in aiuto, e che riuscisse nel periodo che la separava di lì agli esami, a divenire sufficientemente brava e preparata da poterlo affrontare al meglio. Tuttavia, non le sfuggiva l’atteggiamento assertivo e autoritario delle sue espressioni. Lo immaginava come un antico insegnante del secolo scorso, con la bacchetta in pugno, atto a dispensare bocciature e dolorose stilettate a tutti i suoi studenti. Teneva tutte le lezioni con una mano infilata dentro alla tasca, mentre con l’altra gesticolava, recitando a braccio articoli e sentenze in maniera pomposa e solenne: “… atti attraverso i quali un soggetto dichiara di essere a conoscenza di un fatto giuridico …”. Hélène lo guardava ammirata e spaventata, seduta in terza fila accanto a Chiara. Aveva iniziato a rinfrescare l’aria, e alla loro sinistra stava seduta una ragazza mora e longilinea con una sciarpa di lana avvolta attorno al collo; si fece avanti spontaneamente, era argentina di Buenos Aires ed il suo nome di battesimo era Paula; senza tanti giri di parole, domandò a Hélène in un italiano misto di spagnolo, se fosse lei la ...
... ragazza belga che abitava al Convitto. Hélène ristette un istante, meravigliata dal fatto che ella era al corrente della sua nazionalità e della sua dimora; dovette guardare Paula con non poco sospetto, al punto che quest’ultima si volle quasi giustificare dicendo: “… lo sento … cioè, mi dispiace … volevo solo sapere come è, questo posto qui …”. Appariva un po’ imbarazzata, ma determinata nel suo intento, di avere qualche informazione sul luogo dove Hélène abitava. Quest’ultima cercò faticosamente di esprimersi in italiano, e con una certa fretta replicò: “… è molto piccolo, ed è molto silenzioso, ma dentro è tutto pulito e …”; fu interrotta nuovamente: “Quanto costa la retta?”, chiese esplicitamente Paula. Allora Hélène fece cenno di non capire: non conosceva ancora il significato della parola retta; Paula si fece leggermente impaziente in viso, aveva la forte sensazione di perdere il suo tempo con quella conversazione così lunga e complicata, e infine chiarì meglio: “… i soldi, l’affitto, come si chiama ?…”; Hélène allora diventò tutta rossa in volto, non aveva davvero alcuna idea di quanto costasse la retta mensile del suo appartamento; del resto le era stata pagata con l’eredità del suo genitore. Si volse allora verso Chiara, alla sua destra, la quale nel frattempo stava trascrivendo alcuni appunti. Chiara si liberò il viso dai lunghi capelli biondi, e sorrise amabilmente alla ragazza argentina che era seduta due posti più in là; poi senza attendere oltre rispose: “Sono ...