1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... circa quattrocento euro al mese per l’appartamento in due …”; “Compartito? …” chiese Paula, e subito si corresse: “… per due persone intende?”; “quattrocento euro al mese per ciascuna persona” concluse Chiara, senza aggiungere molto.
    Hélène comprese che le due ragazze non si erano capite, ma non fece nulla per spiegare meglio; Paula disse qualcosa in spagnolo, ma sembrava abbastanza scocciata.
    La lezione riprese, e stavolta il professore aveva assunto un tono davvero incalzante, al punto che parve persino infervorarsi in un certo momento, mentre descriveva la sacralità del diritto e l’universalità del suo significato.
    Il successivo lunedì, durante l’intervallo, mentre tornava dal bagno, Hélène rivide Paula seduta vicina a Chiara, nella stessa fila della volta precedente; avevano iniziato a parlare e sembravano esprimersi in modo aperto ed amichevole; ebbe una sensazione strana, come se andassero tramando qualcosa alle sue spalle, ma certamente non era così.
    Si avvicinò e questa volta si dovette accomodare sul lato destro, accanto a Paula; le due andavano parlando di un appartamento che si stava liberando e di altre ragazze spagnole che se ne stavano andando. L’inizio della lezione le costrinse però a tacitarsi fin da subito.
    La sera stessa, mentre Hélène stava ripulendo il tavolo per la cena, ed un odore abbastanza pesante di verdura bollita riempiva tutto il piccolo locale, Chiara entrò in cucina ed esordì dicendo: “Ce ne andiamo! Che te ne pare a te?!? … andiamo a ...
    ... vivere in un appartamento fuori da questo mortorio …”, e si mise a ridere.
    Hélène si voltò verso di lei, mentre la pentola già bolliva schizzando leggermente fuori in tutte le direzioni.
    Chiara riprese: “L’appartamento di Paula si libera, le due coinquiline se ne tornano in Spagna, sono meno di mille euro al mese in tutto !!!”.
    Parlava con un tono deciso ed entusiasta, e con un’espressione che mai fino a quel giorno Hélène le aveva veduto in volto; sembrava vivamente eccitata e carica di aspettative. Hélène spense il fuoco e si pulì le mani sul grembiule, che infine sfilò rimanendo in tuta; poi la guardò con i suoi occhi piccoli ed inespressivi, e prese subito a pensare alla retta già pagata, e al fatto di non poter lasciare quel posto.
    Chiara dovette intuirlo, e si fece immediatamente più scura in viso; poi riprese ancora: “Stai pensando che non puoi venire vero? Che hai la retta pagata per tutto il tempo? Ma fino a quando te l’hanno pagata?”.
    Hélène ristette, ed abbassò lo sguardo; poi riprese con voce sommessa: “Mio padre io non l’ho mai conosciuto … è morto quindici anni fa … ma l’anno scorso quando ho compiuto i diciotto anni, mi è arrivata una lettera con la sua eredità …”; non resistette oltre e si mise a piangere.
    Chiara si avvicinò per consolarla, ma Hélène subito si ricompose asciugandosi le lacrime dal viso: “… era stato anche lui qui in questa Università … e aveva voluto offrirmi la possibilità di studiare come lui …”; ed infine alzando la testa e mettendosi una ...
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