1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... lasciare andar via Hélène, non prima di averla almeno catechizzata e spaventata per bene; quest’ultima si teneva le mani strette sulle guance, e singhiozzando lo implorava: “Ti prego … ti scongiuro, non lo farò più”.
    La signora Dominique provò a lenire la situazione, ordinando alla figlia maggiore di scusarsi con Bianca; ed Hélène si volse alla sua destra, spostandosi i capelli con il viso in lacrime, ed espresse qualche timida parola di scuse verso la sorellina. Quest’ultima si asciugò il viso e rispose con un ghigno sadico e supponente; aveva capito bene, che molto a breve sarebbe arrivata per lei la definitiva rivalsa.
    Ma al patrigno, quel solo gesto evidentemente non bastava, e continuando la sua infinita predica, disse: “Da oggi in questa casa si fa come dico io, si riga dritto … spero solo che quella di oggi sia la prima e l’ultima volta che devo ripeterlo”.
    Saranno stati almeno dieci minuti che Hélène era in piedi, immobile e goffa, con le gambe che le tremavano.
    Solamente a quel punto, esaurite tutte le premesse, il signor Eric chiarì le sue intenzioni: “Adesso inizia a comportarti come si deve stupida… e senza fiatare con le mani sollevati per bene quella gonna … E qui sulle mie ginocchia, subito!”.
    In realtà Hélène fece un passetto indietro, e le amiche videro il signor Eric alzarsi di scatto dal divano, afferrarla per un braccio, e trascinarsela come un peso morto rovesciandosela sul grembo. Le bloccò il braccio destro lungo la schiena, trattenendola immobile ...
    ... con la presa forte della sua mano sinistra; e con la mano destra le sollevò in un solo istante la gonna, che essendo tutta elasticizzata, si accompagnò docilmente attorno ai fianchi larghi e tremolanti.
    Rimbalzò fuori un sederone enorme, pallido e molle; Edina riconobbe le mutandine succinte comperate il giorno prima, provò un senso profondo di desolazione verso la sua amica.
    Il signor Eric dovette meravigliarsi nel vedere quelle mutandine così sottili, ma non si scompose affatto, in fondo il suo compito sarebbe stato di gran lunga più facile; aprì allora il braccio destro e disse: “Lo sai che questa volta te le sei meritate … e adesso Eric ti fa… il sederone”, e le assestò uno sculaccione fortissimo, colpendole ambedue i glutei assieme, facendoli schioccare all’unisono in modo penoso.
    Hélène emise un timido urletto, “Oooh …”, e parve subito disporsi meglio, adagiando la pancia comoda sui pantaloni del suo patrigno, aggrappandosi con la mano sinistra ad una gamba del divano, ed irrigidendo la povera schiena.
    Fu subito colpita per la seconda volta, con una scudisciata potente, che le fece rimbalzare il gluteo destro; e poi immediatamente una terza sferzata sul gluteo sinistro. Prese subito a piangere sommessamente e a gemere.
    Il signor Eric voleva umiliarla e deriderla, e le andava dicendo: “…Perché non parli più … stupida?”, e giù un altro sculaccione; “diamine, dì qualcosa cretina…”, e poi subito un’altra scudisciata fortissima, che la fece vibrare tutta quanta fino giù ...
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